Mental accounting e pianificazione finanziaria

Alla base di una buona strategia di investimento c'è la definizione dei propri obiettivi personali e finanziari. Organizzare il proprio patrimonio in "cassetti" permette ad ogni risparmiatore di avere mentalmente un maggiore consapevolezza e sicurezza anche in momenti di mercato difficile.

Il primo passo per avvicinarsi al mondo della consulenza finanziaria è creare un piano di investimento, e per realizzarlo la definizione degli obiettivi è fondamentale.

Ora provate a mettervi davanti ad un foglio bianco, ed iniziate a pensare quali possono essere i motivi per cui risparmiate, o le esigenze future che vorreste iniziare a colmare già da ora.

E' difficile lo so, lo vedo ogni giorno parlando con tanti risparmiatori che decidono di prendere le redini della propria vita finanziaria.Tanti di loro vivevano finanziariamente alla giornata, convinti di riuscire a far fronte ad ogni evenienza. Poi ecco l'imprevisto: la rottura dell'auto, dei rinnovamenti da fare in casa o la voglia di mandare il proprio figlio a studiare "fuori" e, "Dove trovo i soldi?" diventa la domanda di rito.

Prendere più seriamente la propria pianificazione finanziaria significa innanzitutto, farsi trovare pronti in situazioni come quelle sopra.

E tutto parte dalla definizione dei propri obiettivi finanziari.

Iniziare può risultare difficile, soprattutto se non si ha al proprio fianco qualcuno che dia degli input per farlo.

Ecco perchè oggi voglio provare a darti 3 spunti per iniziare a dare il giusto peso alla organizzazione della tua finanza personale:

1. Iniziare non è facile ma neanche impossibile

Creare un piano finanziario all'inizio non significa avere da subito un progetto finanziario dettagliato al centesimo, ma anzi un "disegno" fatto di getto che abbellirai nel tempo.

Siediti, prendi un foglio e scrivi 3 obiettivi che vuoi raggiungere nella tua vita.

Un auto nuova, la sicurezza economica, un viaggio o una vecchiaia tranquilla. Queste possono essere idee ma tu non farti problemi ed aggiungi ciò che vuoi.

Definite le mete, ora va scelto il percorso da fare ed il tempo per raggiungerle. Ma attenzione, tutto va fatto un passo alla volta.

2. Traccia la mappa, scegli la strada ed i mezzi per arrivare alla meta dando sempre un occhio alle migliorie in corso d'opera

Creare e seguire un piano di investimenti non significa ingessarsi ad uno schema ma anzi. Un piano di investimenti "perfetto" è uno strumento flessibile, deve perciò sapersi adattare alla tua vita. Infatti lo puoi cambiare ogni volta che raggiungi i tuoi obiettivi finanziari o ne vuoi aggiungere di nuovi.

3. Prova a definire il futuro

Definiti gli obiettivi ed i passi da fare per raggiungerli puoi provare a stimare cosa ti aspetta una volta arrivato. "Quanti soldi avrò?" è la domanda che scaturisce naturalmente facendo una pianificazione.
Una risposta certa al 100% non esiste perchè una delle cose più difficili da fare è capire quanti soldi potrai avere tra 10-20 anni, dopo averli investiti correttamente. Sappiamo che il tempo e l'interesse composto sono 2 elementi fondamentali per il successo di un investimento.

Ora ti lascio questo simulatore per pensare al tuo risparmio tra molti anni ed a questo video per iniziare la tua vita da "investitore evoluto".

https://youtu.be/1cQUlmdQdOs
Un video che spiega in inglese cosa è il Mental Acoounting

I 3 pilastri della pianificazione finanziaria

Prima di scegliere se e come investire è necessario riflettere sugli elementi che concorrono a definire un piano finanziario.

Definire il profilo di investitore è il primo step, la pianificazione poi ne consegue naturalmente come passo successivo del processo di investimento articolandosi in 3 punti: obiettivi, l’orizzonte temporale e la capacità di sopportare il rischio.

Dopo aver riflettuto attentamente sulle caratteristiche del tuo profilo, potrai cominciare a ragionare su come operare e sui prodotti finanziari in cui investire, anche scegliendo un esperto a cui rivolgerti per un supporto professionale.

COME SCEGLIERE IL CORRETTO PERCORSO PER INVESTIRE

Prima di scegliere se e come investire è necessario conoscere te stesso e riflettere sugli elementi che concorrono a definire il tuo profilo di investitore. Tra questi vi sono:

Gli obiettivi di investimento

Spesso gli investitori dichiarano di voler guadagnare “il più possibile” o aspirano a obiettivi irrealistici, probabilmente ignorando che al crescere del rendimento atteso cresce anche il rischio. Gli obiettivi dovrebbero riflettere invece le tue reali esigenze di vita, ad esempio: una casa di proprietà, un viaggio, l’università per i figli. Le risorse necessarie per soddisfare tali esigenze, il momento in cui vuoi realizzare i tuoi desideri e la priorità che assegni a ciascuno dei tuoi bisogni: questi sono il punto di partenza per definire i tuoi obiettivi di investimento

L’orizzonte temporale

L’orizzonte temporale è il periodo di tempo per il quale intendi rinunciare alle tue disponibilità finanziarie per investirle in vista di un obiettivo futuro. Questo dipende dalle esigenze individuali e famigliari. Tali esigenze possono essere di breve periodo, quali il pagamento delle bollette delle utenze domestiche e delle tasse, o di lungo periodo, come l’acquisto di una casa o la pensione.

Tempo e rischio sono hanno un rapporto fondamentale nella scelta della soluzione di investimento. Se l’orizzonte temporale è di breve periodo, è bene che l’investimento sia a basso rischio e, quindi, tenda soprattutto a proteggere il capitale. Al contrario, in un’ottica di lungo periodo è possibile accettare rischi maggiori nell’aspettativa di maggiori guadagni. Tuttavia, la disponibilità ad accettare rischi (ossia la tua tolleranza al rischio) è una caratteristica assolutamente personale e soggettiva. Se vuoi saperne di più continua a leggere

La capacità di sopportare il rischio

La tolleranza al rischio è una nozione particolarmente complessa e una grandezza molto difficile da misurare. Questa si riferisce a due dimensioni: quella economica, intesa come capacità economica di sostenere eventuali perdite, e quella emotiva, intesa come capacità di sopportare il rischio senza vivere situazioni di particolare stress e disagio. Considera queste due capacità prima di prendere decisioni. Inoltre, spesso l’atteggiamento verso il rischio dipende dal rischio percepito piuttosto che dalle caratteristiche oggettive dei prodotti finanziari che stai valutando. E il rischio percepito, a sua volta, può essere distorto da tante variabili. Capita, infatti, che la tua valutazione del rischio associato a un investimento possa poi risultare modificata dai tuoi sensi, dalle tue emozioni e dalle tue conoscenze

Solo dopo aver riflettuto attentamente sulle caratteristiche del tuo profilo di investitore, potrai cominciare a ragionare sulle modalità attraverso le quali operare e sulle soluzioni in cui investire.

Investire è un processo non lo scordare mai!


Le grandi economie rallenteranno la crescita?

Secondo le stime di J.P. Morgan, Cina, Stati Uniti e l'Eurozona registreranno una crescita minore del Pil.

Proviamo intanto a vedere con il grafico sotto dove si prevede che la crescita globale si verifichi nel 2019:

Il grafico di oggi utilizza i dati di Standard Chartered e del Fondo monetario internazionale per stimare dove ci sarà crescita economica nel 2019 usando termini di parità di potere d'acquisto (PPP).

Nella tabella a seguire invece, si confronta anche la quota della torta del PIL globale presa nel tempo da paesi e regioni chiave:

Paese o Regione Quota di crescita del PIL globale (PPA) nel 2019F
Cina 33%
Altro Asia (Escl. Cina / Giappone) 29%
stati Uniti 11%
Medio Oriente e Nord Africa 4%
Area Euro 4%
America Latina e Caraibi 3%
Altra Europa 3%
Africa sub-sahariana 2%
Giappone 1%
Regno Unito 1%
Canada 1%
Resto del mondo 8%

L'Asia nel suo complesso rappresenterà il 63% di tutta la crescita del PIL globale (PPP) quest'anno, con la parte del leone che andrà alla Cina. Paesi come l'India e l'Indonesia contribuiranno alla quota "Altro Asia" e il Giappone contribuirà solo all'1% alla crescita globale.

In termini di economie sviluppate, gli Stati Uniti porteranno il pacchetto (11%) a contribuire alla crescita globale. L'Europa aggiungerà l'8% tra le varie sottoregioni e il Canada aggiungerà l'1%.

Quota di economia globale nel tempo

Sulla base delle proiezioni di cui sopra, è interessante dare un'occhiata al modo in cui ogni regione o quota del PIL globale (PPP) del paese è cambiata negli ultimi decenni.

Per fare ciò, utiliziamo le proiezioni IMF dal suo strumento di mappatura dei dati per approssimare le regioni sopra, anche se ci sono alcune piccole differenze nel modo in cui i dati sono organizzati.

Paese o Regione Quota del PIL (PPP, 1980) Quota del PIL (PPP, 2019F) Modificare
Sviluppo dell'Asia 8,9% 34,1% +25.2 pp
Unione europea 29,9% 16,0% -13,9 pp
stati Uniti 21,6% 15,0% -6,6 pp
America Latina e Caraibi 12,2% 7,4% -4,8 pp
Medio Oriente e Nord Africa 8,6% 6,5% -2,1 pp
Africa sub-sahariana 2,4% 3,0% +0,6 pp

Negli ultimi 40 anni, lo sviluppo dell'Asia ha aumentato la sua quota nell'economia globale (in termini di PPP) dall'8,9% ad un 34,1% stimato oggi. Questa regione dominante comprende Cina, India e altre economie in rapida crescita.

L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno contribuito con il 51,5% della produttività globale nel 1980, ma ora rappresentano il 31% del mix economico totale. Allo stesso modo, le regioni dell'America Latina e del MENA stanno assistendo a diminuzioni simili della loro fetta di torta economica.

Ieri, oggi e chissà domani chi sarà la locomotiva della crescita globale.


La noia dell'investitore vincente

Pianificare per obiettivi e tempo, adottare e mantenere strategie anche in momenti difficili queste sono le principali regole per ottenere risultati positivi. Semplice, ma spesso noioso creando terreno fertile per l'emotività.

La noia duratura è il biglietto vincente per investimenti di successo e lo stesso vale per la maggior parte delle attività.

Una volta in una intervista ad Andrea Pirlo in cui gli si chiedeva a cosa era dovuto la bravura nel calcio piazzato lui rispose: " Finito l'allenamento, mentre tutti i compagni vanno a fare massaggi e doccia io mi fermo mezz'ora, ogni volta, e tiro almeno 30 punizioni da angolazioni diverse".

Le persone di successo sono come il resto di noi. Ogni giorno vivono la loro vita, con abitudini e ripetizioni di gesti e modi. Sempre la stessa "minestra" ma preparata ricercando la perfezione e mangiata sempre come fosse la più buona.

La motivazione giornaliera è il motore principale.

I problemi saltano fuori quando la motivazione scende, e la nostra inclinazione naturale ci porta a cambiare strategia. Questo vale anche per le cose che facciamo bene. La noia, insomma, è un potente agente di cambiamento.

Machiavelli una volta disse: "Gli uomini desiderano la novità a tal punto che quelli che stanno facendo bene desiderano un cambiamento tanto quanto quelli che stanno facendo male".

Potremmo quindi dire che la linea tra successo e fallimento è definita dalla tolleranza alla noia. Ripetere senza fine gli stessi compiti genera eccellenza ma non è per tutti.

Così vale per la vita, per lo sport ed il lavoro ed alla stessa maniera vale per gli investimenti.

George Soros una volta affermò: " Se investire è divertente, se ti stai divertendo, probabilmente non stai facendo soldi. Un buon investimento è noioso. "

Ci sono diversi modi per far crescere la ricchezza nel tempo e nessuno include un QI simile a Einstein o la creatività di Michelangelo.

Sono altre le caratteristiche necessarie per essere investitori di successo:

  • Abbandona le mode del momento come le Crypto ed affidati agli indici finanziari
  • Sii paziente,ci vogliono anni prima di realizzare i frutti della pianificazione finanziaria.
  • Stai lontano dal guardare il tuo conto durante i mercati toro per vedere quanti soldi hai " fatto".
  • Mantieni un po' di noiosi fondi indicizzati e respingi il fascino dell'ultimo e più grande gestore di fondi del momento.
  • Contribuisci a creare soluzioni di risparmio ricorrente con un importo prestabilito ad ogni stipendio. La costanza ti permetterà di affrontare i momenti del mercato con più sicurezza.
  • Disattiva il rumore dei media finanziari e leggi un buon libro o fai un pisolino. ( Entrambi sono migliori per la salute e la ricchezza).
  • Dedica più tempo a discutere di pianificazione finanziaria ed efficienza fiscale/assicurativa piuttosto che cercare di capire quale sarà la prossima Amazon.
  • Capire di non fare nulla è una strategia potente.

L'emotività e l'eccitazione nelle scelte di investimento hanno distrutto più portafogli rispetto ai peggiori mercati ribassisti. Il noioso INTERESSE COMPOSTO, invece, è il maggior creatore di ricchezza per i tuoi risparmi.

La capacità di attenersi a un programma che rivaleggia con l'eccitazione di guardare la vernice secca determina il successo o il fallimento in un investimento.

La principale minaccia per gli investitori è l'incapacità di far fronte alla noia. La tolleranza a questa diventa essenziale per il risparmiatore.

Pianifica, monitora ed aspetta di raccogliere i meritati frutti.

La domanda è puoi aspettarli?


Come va il mercato azionario?

Mettere soldi duramente guadagnati nel mercato azionario può rendere alcune persone nervose. Ecco perchè è molto importante sapere e conoscere cos'è e come "vive" il mercato azionario. Una maggiore consapevolezza porta il risparmiatore a vivere serenamente i propri investimenti.

È risaputo che una correzione di mercato può verificarsi in qualsiasi momento, e il timore di crolli del mercato può rendere anche gli investitori più esperti a prendere decisioni discutibili.

Se è vero che mettere i tuoi soldi in gioco non è mai facile, il record storico del mercato azionario è praticamente inconfutabile: i mercati statunitensi hanno costantemente operato per lunghi periodi di detenzione, anche risalendo al 19 ° secolo.

Performance di mercato (1872-2018)

L'animazione di oggi arriva da The Measure of a Plan , e mostra le prestazioni del mercato statunitense rispetto a diversi orizzonti temporali di rotazione utilizzando rendimenti annualizzati.

Nota: l'animazione utilizza i ritorni totali reali dell'indice S & P Composite dal 1872 al 1957 e, successivamente, dell'indice S & P 500 dal 1957 in poi. 
I dati sono stati rettificati per reinvestire i dividendi e l'inflazione.

Utilizzando solo intervalli di tempo di un anno, il mercato può essere un crapshoot. Sfortunatamente, se dovessi semplicemente scegliere un periodo di un anno a caso, ci sarebbe una possibilità significativa di perdere denaro.

Tuttavia, man mano che i tempi si allungano - l'animazione passa a periodi di 5 anni, di 10 anni e poi di 20 anni - la frequenza delle perdite diminuisce rapidamente. Quando arrivi alla finestra dei 20 anni, non c'è un singolo caso in cui il mercato abbia avuto un rendimento negativo.

Perché il tempo conta

In oltre 146 anni di dati, la possibilità di vedere i rendimenti negativi per un dato anno è di circa il 31%.

Questo fatto di per sé è abbastanza allarmante, ma ancora più importante da notare è la distribuzione dei rendimenti in quegli anni di ribasso. Come potete vedere nella seguente tabella tratta da The Measure of a Plan :

Secondo i dati, ci sono stati 10 anni individuali in cui il mercato ha perso oltre il 20%, mentre quelli inferiori sono notevolmente superati dagli anni con rendimenti positivi.

Ciò chiarisce che i tempi sono importanti.

Le performance passate ovviamente non garantiscono risultati futuri, ma il track record storico in questo caso è piuttosto robusto.

Ecco perché gli investitori a lungo termine possono vedere che finché il loro orizzonte temporale viene misurato in decenni, è maggiore la probabilità di guadagnare nel mercato azionario.


Liberati dalla paura del mercato azionario in 7 step

L'attuale mercato rialzista delle azioni festeggia oggi 10 anni di sbalorditivi rendimenti, il che lo rende il più lungo mercato toro di tutta la storia moderna.

I più grandi mercati Bull

Rango Mercato in rialzo Lunghezza
# 1 09'-18 '(corrente) 120
# 2 '90 -'00 114 mesi
# 3 '49 -'56 86 mesi
# 4 '74 -'80 74 mesi
# 5 '82 -'87 60 mesi

Comprensibilmente, questo rende molte persone molto nervose.

Ecco i sette fatti che ti libereranno dalla paura dei crolli del mercato azionario attraverso l'analisi di decenni di dati.

Fatto n. 1: in media, le correzioni si verificano una volta all'anno

Per oltre un secolo, il mercato ha visto quasi una correzione (un declino del 10% o più) all'anno. In altre parole, le correzioni sono una parte regolare delle stagioni finanziarie e puoi aspettarti di vedere tante correzioni quanti compleanni per tutta la vita.

La correzione media è simile a questa:

  • 54 giorni
  • Declino del mercato del 13,5%
  • Si verifica una volta all'anno

L'incertezza di una correzione può spingere le persone a commettere gravi errori, ma in realtà la maggior parte delle correzioni è finita prima che tu te ne accorga. Se tieni duro, è probabile che la tempesta passerà.

Fatto n. 2: meno del 20% di tutte le correzioni si trasforma in un mercato ribassista

Quando il mercato azionario inizia a precipitare, si può essere tentati di abbandonare la nave vendendo beni e trasferendoli in contanti. Tuttavia, farlo potrebbe essere un grosso errore.

Probabilmente venderai tutte le tue risorse a un livello basso, proprio prima che il mercato rimbalzi!

Perché? Meno del 20% delle correzioni si trasforma in mercati orso. In altre parole, l'80% delle correzioni sono solo brevi interruzioni in mercati rialzati altrimenti intatti: ciò significa che vendere presto ti farà perdere il resto della tendenza al rialzo.

Fatto n. 3: Nessuno può prevedere in modo coerente se il mercato aumenterà o diminuirà

I media perpetuano un mito che, se sei abbastanza intelligente, puoi prevedere le mosse del mercato ed evitare i suoi discendenti.

Ma la realtà è: nessuno può cronometrare il mercato.

Durante l'attuale mercato rialzista di nove anni, ci sono state dozzine di richieste di arresti del mercato azionario anche da parte di investitori molto esperti. Nessuna di queste chiamate si è avverata, e se avessi ascoltato questi esperti, avresti perso il lato positivo.

L'unico valore degli inventori di azioni è quello di far apparire gli indovini.

- Warren Buffett

Fatto n. 4: il mercato è sempre aumentato, nonostante le battute d'arresto a breve termine

Le correzioni di mercato sono un evento molto regolare. Ad esempio, l'indice S & P 500 - l'indice principale che replica il mercato azionario statunitense - è sceso in media del 14,2% ad almeno un punto ogni anno tra il 1980-2015.

Come l'inverno, queste correzioni fanno parte delle stagioni del mercato. In questo stesso periodo di tempo, nonostante queste cadute temporanee, il mercato ha finito per ottenere un rendimento positivo 27 su 36 anni. Questo è il 75% delle volte!

Fatto n. 5: storicamente, i mercati ribassisti sono accaduti ogni tre o cinque anni

Nell'arco di 115 anni tra il 1900 e il 2015, ci sono stati 34 mercati orso.

Ma i mercati orso non durano. In quel lasso di tempo, hanno variato da 45 giorni a 694 giorni, ma in media sono durati circa un anno.

Fatto n. 6: i mercati Bear diventano mercati rialzisti

Ti ricordi quanto fragile fosse il mondo nel 2008 quando le banche stavano collassando e il mercato azionario era in caduta libera?

Quando hai immaginato il futuro, ti è sembrato buio e pericoloso? O sembrava che i bei tempi fossero proprio dietro l'angolo e la festa stava per iniziare?

Il fatto è che, una volta terminato il mercato degli orsi, i successivi 12 mesi possono vedere guadagni di mercato cruciali.

Le migliori opportunità arrivano in tempi di massimo pessimismo.

- John Templeton

Fatto n. 7: Il più grande pericolo è essere fuori dal mercato

Dal 1996 al 2015, l'indice S & P 500 ha registrato una media dell'8,2% all'anno.

Ma se ti sei perso i primi 10 giorni di trading in quel periodo, i tuoi rendimenti sono diminuiti solo del 4,5% all'anno.

Peggiora! Se ti sei perso i primi 20 giorni di contrattazioni, i tuoi guadagni erano solo del 2,1%.

E se ti sei perso i primi 30 giorni di contrattazione? I tuoi ritorni svaniti nel nulla, cadendo fino a zero!

Non puoi vincere seduto in panchina. Devi essere nel gioco. Per dirla in altro modo, la paura non viene premiata. Il coraggio è

- Tony Robbins

Prima comprenderai questi sette fatti, e prima sarai in grado di prepararti per le ricorrenti stagioni del mercato finanziario, incluso il freddo inverno di ribassi.


7 consigli fondamentali per gestire i propri soldi

La finanza personale è uno strumento essenziale per una corretta gestione del proprio risparmio. Vediamo come massimizzare il tuo capitale grazie a questi 7 consigli.

La finanza personale è uno strumento potente per gestire, ottimizzare e aumentare i propri risparmi seguendo delle semplici indicazioni e un bilancio ben strutturato. Tuttavia, molti italiani alla parola “finanza” scappano via e si nascondono dietro la scusa di una beata ignoranza, presumendo si tratti di concetti incomprensibili.

Ma la finanza personale è un’occasione preziosa che, dalla casalinga al dirigente di banca, aiuta a massimizzare la salute finanziaria personale di ciascuno di noi.

Ecco 7 consigli di finanza personale di cui nessuno dovrebbe far meno nel gestire i propri risparmi.

1. Fatti pagare quanto meriti e spendi meno di quanto guadagni

È semplicistico, è vero, ma è incredibile la quantità di persone che non riesce a seguire neanche questa semplice regola.

Devi conoscere quanto vale il tuo lavoro sul mercato valutando le tue abilità, la produttività, le responsabilità che hai e, soprattutto, il contributo che riesci a portare alla tua azienda. Essere sottopagati anche solo di 1.000 euro all’anno (poco più di 80 ero al mese) può avere un effetto cumulativo significativo nel corso della tua vita lavorativa.

Non importa quanto tu venga pagato, se poche centinaia oppure migliaia di euro, se spendi più di quanto guadagni. Spesso è molto più facile spendere meno che guadagnare di più, e un piccolo sforzo nel tagliare i costi nei vari aspetti della propria vita può portare a grandi risparmi. Non necessariamente bisogna parlare di grandi sacrifici.

2. Rispetta il tuo bilancio

Budget, piano di spesa, bilancio, chiamalo come vuoi. Come fai a sapere dove e come spendi se non hai un bilancio in cui monitori l’andamento delle tue finanze?
E soprattutto, come puoi tagliare le spese e sapere dove risparmiare?
È il caso di creare e tenere aggiornato un bilancio in una semplice tabella Excel o qualche App dedicata: coraggio!

3. Vacci piano con la carta di credito

Quella tesserina di plastica è così facile da usare, ma non dimentichiamo che si tratta di denaro vero che prima o poi verrà scalato dal tuo conto.

4. Integra la tua pensione

La pensione promessa dall’INPS o dalla propria cassa previdenziale è destinata a scendere ogni anno che passa. Per questo motivo è giunto il momento di informarsi su una pensione integrativa, che fornisca un plus mensile una volta raggiunta l’età pensionabile.

5. Sviluppa un piano di risparmio

Non pensare al risparmio come un “mettere da parte” ciò che rimane del tuo stipendio a fine mese. Pianifica di risparmiare, invece, almeno il 5-10% del tuo stipendio prima di iniziare a pagare le bollette o effettuare altre spese.

6. Investi!

Senza paura e con raziocino informati su come impegnare nelle migliori soluzioni di investimento il tuo risparmio, pianifica e datti degli obbiettivi di investimento.

7. Occhio alla dichiarazione dei redditi

Se la tua dichiarazione dei redditi finisce sempre, e di molto, in debito, allora non stai utilizzando le deduzioni e le detrazioni che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione. Il tuo commercialista a riguardo può aiutarti.

La finanza personale può, e deve, migliorare in modo stabile i tuoi risparmi e la tua capacità finanziaria.

Conoscerla ed applicarla è la base per avere le redini della tua vita finanziaria.


TFR: cos’è, quando e a chi spetta

Ogni lavoratore prima o poi si troverà a dover affrontare l'argomento del trattamento di fine rapporto (TFR). Vediamo insieme alcuni punti per saperne di più.

Cos’è il TFR

TFR sta per Trattamento di Fine Rapporto ed è la somma che si matura durante tutto l’arco del rapporto lavorativo e che spetta al lavoratore dipendente – dotato quindi di un contratto di tipo subordinato, sia esso a tempo determinato o indeterminato, del settore pubblico o privato – al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Nella vulgata comune, è noto anche come liquidazione.

Il TFR spetta al lavoratore indipendentemente dalle ragioni della cessazione del rapporto di lavoro: dunque non solo per il raggiungimento dell’età della pensione ma anche per licenziamento, dimissioni o – nel caso di un rapporto a tempo determinato – per scadenza del contratto di lavoro con l’azienda.

Come si calcola

Per sapere quanto TFR abbiamo maturato fino ad oggi, dobbiamo procedere a un conteggio che non è poi così fuori dalla portata del contribuente.

  • Innanzitutto, sommate la retribuzione lorda che vi ha corrisposto l’azienda per ogni anno di lavoro svolto finora.
  • Fatto? Ok: adesso dividete il risultato che avete ottenuto per 13,5.
  • Ma non finisce qui. Considerate, infatti, che al 31 dicembre di ogni anno, tranne il primo, il TFR maturando viene ritoccato al rialzo sulla base di un tasso fisso pari all’1,5%, cui si aggiunge il 75% dell’incremento dell’inflazione rilevato per l’anno precedente.
Come viene tassato il TFR?

Al TFR non si applica la tassazione IRPEF ordinaria, ma un’aliquota media calcolata prendendo come riferimento le aliquote IRPEF degli anni precedenti alla liquidazione. Questo per un principio di equità fiscale: tassare un reddito prodotto in un arco di tempo pluriennale in base alle aliquote di riferimento dell’anno di incasso sarebbe infatti svantaggioso e non equo per il dipendente.

A occuparsi del computo e del pagamento è il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta. Poi, però, interviene l’Agenzia delle Entrate, che ricalcola l’imposta dovuta sulla base dell’aliquota media dei cinque anni antecedenti alla cessazione del rapporto di lavoro: se il risultato supera di più di 100 euro la rilevazione del datore di lavoro, l’Agenzia delle Entrate manda un avviso di pagamento al diretto interessato. Se invece il datore di lavoro ha trattenuto più del dovuto, l’Agenzia procede al rimborso.

Anticipo del TFR

La legge permette al dipendente, in determinati casi e a certe condizioni, di chiedere all’azienda un anticipo del TFR accantonato. Ma questa possibilità è riservata esclusivamente ai dipendenti con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Non solo: il lavoratore può chiedere un’anticipazione non superiore al 70% del TFR cui avrebbe diritto se il rapporto cessasse alla data della domanda.

Per evitare l’assalto alle casse dell’azienda, poi, la legge pone due limiti alle richieste di anticipazione del TFR che si possono soddisfare in un anno: massimo 10% degli aventi titolo e non più del 4% del totale dei dipendenti.

Infine, l’anticipo si può richiedere solo e soltanto per spese sanitarie per terapie o interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche o per l’acquisto della prima casa per sé o per i figli (con tanto di atto notarile). Ci si può avvalere dell’anticipo solo una volta nel corso del rapporto di lavoro. E, ovviamente, l’anticipazione viene sottratta dal TFR finale.

In azienda o in un fondo pensione?

I numeri parlano chiaro. Il Sole 24 Ore, grazie ai dati forniti dal fondo pensione territoriale Solidarietà Veneto, ha realizzato una simulazione analizzando il portafoglio di un investitore che 10 anni fa ha deciso di aderire a un fondo negoziale, confrontandolo con il guadagno che lo stesso investitore avrebbe realizzato decidendo invece di lasciare il TFR in azienda.

Ebbene, il nostro investitore si trova oggi con un portafoglio decisamente più ricco di quello che avrebbe ottenuto se avesse fatto affidamento solo sulla rivalutazione del TFR. Naturalmente il rendimento ottenuto varia a seconda del comparto scelto all’interno del fondo negoziale: si va dal più rischioso (dinamico) a quello più prudente (nel caso di Solidarietà Veneto si chiama “TFR Garantito” e mira a conseguire rendimenti pari o superiori al tasso di rivalutazione del TFR garantendo la restituzione del capitale investito e un rendimento triennale netto almeno pari alla rivalutazione netta del TFR in azienda).

Ricordiamo che alle posizioni dei fondi pensione contribuiscono non solo il trattamento di fine rapporto, ma anche il contributo volontario del lavoratore e il conseguente contributo del datore di lavoro, che è tenuto a erogare – in base agli accordi collettivi – solo se il lavoratore opta effettivamente per il versamento di un contributo volontario.

Di seguito la simulazione, calcolata ipotizzando un TFR maturato pari a 19mila euro, che funge da capitale di partenza. I dati si riferiscono al rendimento maturato sul capitale nel periodo 2007-fine 2016.

E se l’azienda è insolvente?

La legge 297/1982 ha istituito il Fondo di Garanzia per il Trattamento di Fine Rapporto2, per il pagamento del TFR in sostituzione del datore di lavoro insolvente.


5 consigli finanziari per svoltare nel 2019

Il 2019 è l'anno giusto per dare finalmente una svolta alla tua vita finanziaria. Ecco 5 cose da fare per migliorare il rapporto con le tue finanze.

Hai degli obiettivi finanziari per il 2019? Se non ci hai ancora pensato, provo a darti alcune idee per iniziare il tuo anno finanziario con il piglio giusto.

Datti un obbiettivo di risparmio fisso ogni mese

Educarsi al risparmio è il primo passo per migliorare.
Ogni mese togliti il 20% del tuo stipendio. Avere la costanza nel farlo attraverso dei sacrifici è una delle regole fondamentali per raggiungere grandi traguardi di investimento nel lungo periodo.

Inizia il prima possibile ed applica con regolarità, pensa prima al risparmio, e poi al consumo.

E' questa la regola semplice per iniziare la vita da risparmiatore e realizzare i tuoi obbiettivi.

Realizza un fondo per gli imprevisti

Il primo sentimento da colmare con i tuoi risparmi sarà la ricerca di sicurezza.

Costruisciti subito un fondo di emergenza mettendo da parte circa tre mensilità, può sembrare impossibile ma in realtà non lo è affatto basta iniziare.La vita nasconde sempre degli imprevisti, meglio farsi trovare più pronti possibile.

Utilizza i giusti strumenti finanziari per risparmiare meccanicamente

Investi il tuo risparmio in un piano di accumulo in fondi o ETF.
Accumulerai periodicamente e con costanza somme che cresceranno nel tempo. La forza dell’interesse composto poi, producendo interessi su interessi, porterà il tuo capitale a crescere in modo esponenziale nel medio-lungo periodo.

Diversifica nelle tue scelte di investimento

Ogni anno avrà i suoi avvenimenti economici e finanziari, il 2019 ne avrà svariati come le elezioni europee, nuove politiche monetarie ed altri eventi che potrebbero aumentare la volatilità nei mercati.

Soltanto un portafoglio diversificato e gestito ti permette di affidare i tuoi soldi a professionisti del risparmio che ogni giorno monitorano l’andamento dei mercati. Le loro scelte non sono dettate da un’attenta analisi sulle concrete opportunità dei titoli e sulla diversificazione del portafoglio.

Leggi e rimani informato sulla finanza e gli investimenti

Benessere finanziario e cultura finanziaria. Il connubio farà di te un risparmiatore evoluto. Chi possiede una bassa educazione finanziaria ha una minore probabilità di centrare gli obiettivi di risparmio della vita.

Inizia già da domani, leggi ed impara dai migliori. Nel web trovi tanti consigli su testi e libri a riguardo. Io stesso ogni giorno pubblico notizie, informazioni e nozioni sulla finanza personale ed il mondo del risparmio.

Leggendo questo post già sei sulla buona strada!

Quindi non aspettare domani, inizia già da ora a pensare come risparmiare.


Vita e pianificazione

Gli individui, anche se non sono perfettamente razionali, hanno obiettivi reali. Le scelte d’investimento, quindi, dovrebbero essere guidate dalle prospettive di vita rispondendo alla domanda “è adatto a soddisfare i miei bisogni?” e non a domande quali ad esempio “quanto rende?” o “quando è il momento giusto?”.

Cosa succederebbe se un evento ti piombasse addosso all'improvviso?

Cosa faresti se ti trovassi senza soldi durante un viaggio?

Come ti comporteresti se la prenotazione fatta per il tuo soggiorno fosse falsa?

Tutto questo può accadere ed accade ogni giorno, e tu cosa faresti in questi casi? Saresti pronto?

Queste sono le domande che spesso tutti noi ci facciamo prima di pianificare un viaggio, io stesso in questo ultimo mese avendo viaggiato parecchio me le sono poste più volte organizzandomi per essere pronto più possibile ad ogni evenienza.

Prima di partire per un viaggio ognuno di noi dovrebbe:

  • Sapere esattamente da dove e come si parte
  • Sapere dove si vuole andare, dove alloggiare e cosa fare
  • Scegliere il miglior mezzo ed il più conveniente per raggiungere la meta
  • Arrivato a destinazione si vive l'esperienza serenamente ed in maniera dinamica, pronti ad aggiustare anche in corsa la roadmap stabilita.

L'insieme dei punti sopra servono ad ogni viaggiatore per non farsi cogliere alla sprovvista, io stesso seguo questa scaletta per vivermi il viaggio nel miglior modo possibile.

Si pianifica un viaggio per la ricerca di una sicurezza maggiore, ed allo stesso modo si deve pianificare la propria vita finanziaria per viverla con consapevolezza.

Viaggio per?
divertimento, lavoro, opportunità.

Investo per?
la mia previdenza, per i miei figli, per comprarmi la casa dei sogni.

Tutti, anche se non sono perfettamente razionali, hanno obiettivi reali.

Le scelte d’investimento, quindi, dovrebbero essere guidate dalle prospettive di vita rispondendo alla domanda “è adatto a soddisfare i miei bisogni?” .

Ecco che l’investimento ottimale diventa conseguenza di una attenta pianificazione finanziaria costruita sulle esigenze reali e sulle soluzioni e servizi per soddisfarle.

L’investimento diventa il mezzo. Il bisogno il fine.

Spesso invece capita di dimenticare le fasi di vita, perché l’investitore non riesce ad individuarle e/o a trasmetterle al consulente ( il suo compito in primis è quello di aiutare il risparmiatore nell'individuazione).
Per questo è fondamentale la “pianificazione finanziaria”.
Le quattro fasi che compongono il processo di pianificazione sono:

  • diagnosi, che investitore sono oggi che strumenti utilizzo e quali sono i miei bisogni
  • pianificazione, è la fase consecutiva dove si stabiliscono gli obbiettivi (dove voglio andare), quale soluzione intraprendere e per quanto tempo ( dove alloggiare )
  • proposta, si elabora la strategia più efficiente dal punto di vista finanziario, coerente con i tempi di realizzo delle esigenze e coerenti col rischio di mercato in funzione del tempo di realizzo e della tolleranza al rischio ( scelgo il mezzo migliore e più conveniente per raggiungere la meta)
  • monitoraggio, verificare nel tempo il piano di investimento e analizzare la possibilità di raggiungere gli obiettivi con strumenti anche diversi da quelli iniziali ( vivere il viaggio tenendo d'occhio la roadmap sempre pronti a delle variazioni)

La pianificazione finanziaria rappresenta un mezzo con il quale chi si trova a dover fare scelte nella vita consegue maggiore tranquillità e controllo, e lo stesso vale se tutto il processo si utilizza per la propria vita finanziaria applicandolo alle scelte di investimento.

Come diceva Albert Einstein: “I problemi non possono essere risolti con gli stessi schemi mentali che li hanno prodotti”.