Guerra e mercati

Sembra che i venti di guerra si stiano raffreddando, almeno per il momento. Sebbene può sembrare insensibile, nei giorni scorsi molte investitori mi hanno chiesto indicazioni e opinioni sul comportamento dei mercati finanziari alla notizia dell'attacco USA.

Gli attacchi statunitensi hanno ucciso uno dei generali più potenti dell'Iran, Soleimani. Nessuno sa cosa significhi esattamente questo al momento, ma c'è il timore di aumentare le tensioni in Medio Oriente, con possibili ritorsioni e ulteriori conflitti.

Ad ogni azione corrisponde una reazione, e ciò vale anche per i mercati.

I mercati hanno reagito immediatamente alla notizia dell'attacco. I prezzi dell'oro ( VERDE ) sono aumentati  mentre il  mercato azionario Usa ( BLU ) e Europeo ( ROSSO ) sono scesi  e i tassi di interesse sono diminuiti. 

Ancora una volta una vecchia regola empirica del mercato è stata confermata: gli investitori odiano l'incertezza più di ogni altra e corrono verso i più certi beni rifugio.

Ma i mercati non sono sempre così prevedibili, anzi:

  • Nei sei mesi seguenti l'inizio della prima guerra mondiale nel 1914, il Dow scese di oltre il 30% ma, dopo 6 mesi di chiusura, fino alla fine della guerra nel 1918, il Dow aumentò di oltre il 43% in totale, circa l'8,7% all'anno;
  • Dall'inizio della seconda guerra mondiale nel 1939 fino alla fine del 1945, il Dow è cresciuto del 50%, oltre il 7% all'anno.

Quindi, durante due delle peggiori guerre della storia moderna, il mercato azionario statunitense è aumentato del 115%.

Tutti ricordiamo l'11 Settembre, il mercato perse il 15% in meno di due settimane dopo la tragedia. A quel punto l'economia era già nel mezzo di una recessione e le azioni erano in caduta libera dallo scoppio della bolla delle dot-com. Ma nel giro di un paio di mesi, il mercato azionario aveva recuperato tutte le perdite verificatesi dopo l'11 settembre.

Il punto quindi è che le reazioni del mercato sono nel breve di difficile intuizione.

Sapere come gli investitori reagiranno a determinati eventi è complesso e spesso dipende dal contesto generale in cui avviene l'evento.

Quindi cosa fare?

Personalmente non ho idea di cosa porterà questo conflitto iraniano per il mondo in generale, ne tanto meno so esattamente quali saranno i titoli su cui puntare nei prossimi mesi. Nell'incertezza un solido modello di portafoglio come l'#INTERCROPPING, basato sulle dinamiche del noto All Season di Dalio permette di avere una soluzione che fà della decorrelazione tra le principali asset class il punto di forza ed ecco che anche con la notizia di una guerra che trascina al ribasso i mercati azionari il portafoglio resta stabile grazie alla salita dell'oro.


Italiani risparmiatori e poi...

Secondo la recente indagine European Consumer Payment Report 2019 ( ECPR 2019 ) gli Italiani si confermano tra i migliori risparmiatori in Europa.

Di fatti, quante volte abbiamo sentito dire che "Gli Italiani sono un popolo di risparmiatori!"

I dati dell'ECPR 2019 evidenziano che l’84% degli italiani riesce a mettere qualcosa da parte ogni mese, contro la media europea del 75%, e questo ci fà solo che onore.

La cultura del risparmio è uno dei pilastri del Belpaese e sicuramente il punto di partenza di ognuno per migliorare la propria situazione finanziaria ma da sola non basta.

Abbiamo un Ferrari, che tutto il mondo ci invidia, ma senza la giusta patente per guidarla visto il basso livello di educazione finanziaria del popolo italiano.

Essere risparmiatori è una indubbia virtù ma serve il salto di qualità allo step successivo, diventare INVESTITORI.

Il risparmio è lo strumento da utilizzare per raggiungere i propri obiettivi finanziari, il mattone per costruire le varie stanze della tua casa finanziaria.

La domanda che ogni risparmiatore dovrebbe farsi a questo punto è: RISPARMIO PER?

Avere una buona pensione, per il futuro dei propri figli, per avere una rendita ed altre ancora.

Le risposte a questa domanda sono l'inizio della vita da investitore.


Perchè investire?

Con l'ombra di un nuovo conflitto in Medio Oriente i media non perdono l'occasione per scaraventare addosso a tutti notizie nefaste e tragiche mettendo a dura prova le coronarie degli investitori.

L'emotività è uno dei mali peggiori per ogni investitore, ormai ne è evidenza conclamata quindi proviamo ad analizzare RAZIONALMENTE l'ultimo decennio. Vediamo sul mercato più rappresentativo, quello americano, le ragioni per cui vendere o acquistare.

Ragioni per cui vendere

Da quando il mercato azionario ha toccato il fondo nel 2009, ci sono state così tante potenziali ragioni per vendere e tutti noi sicuramente ce ne ricordiamo molte perché la nostra mente tende naturalmente ad evidenziare le notizie brutte, ed anche i media su questo ci marciano.

I fatti sono stati così tanti che anche metterli in un unico grafico diventa complicato. Nonostante questi "distrattori" ci ritroviamo ad un +495% dal 2009.

Ragioni per cui comperare

Dalla crisi del 2008 sono però anche avvenuti fatti positivi che hanno portato ad un miglioramento graduale, ma la bella notizia fa poco scalpore ed anzi può essere a volte anche noiosa.

" I mercati finanziari sono uno strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti" è una delle più celebri frasi di Warren Buffett, insomma non l'ultimo arrivato.

Arriviamo da uno dei migliori decenni a livello globale con numerose conquiste e successi in ogni ambito.

Investire nella crescita globale significa partecipare al miglioramento della condizione umana, ma bisogna avere metodo per farlo perchè basta perdere i 10 giorni migliori in 10 anni per vedersi dimezzare il possibile ritorno.

Il grafico sotto che prende in esame il periodo dal 1995 al 2014 ne è la prova.

Abbiamo visto i due lati della medaglia dell'ultimo decennio e razionalmente è evidente che:

  • le cattive notizie viaggino dieci volte più velocemente delle buone notizie e ciò distoglie l'investitore dai suoi obiettivi finanziari
  • stare al passo con il mercato non significa andare alle notizie (negative) ma posizionarsi con consapevolezza e lasciare fare il suo corso all'investimento
  • sia semplice investire ma non è così facile, perché le cattive notizie ti sbattono il viso contro un amplificatore, mentre le buone notizie suonano tranquillamente in sottofondo.

Dai un "nome" al tuo investimento, pianifica tempo e monitoraggi, crea il portafoglio e non fare altro. Sembra semplice, ma non è facile vedendo i grafici.


Lettera agli investitori

La fotografia annuale sui principali mercati, con commenti e considerazioni ma soprattutto SENZA previsioni per l'anno che verrà.

Siamo agli sgoccioli del 2019 e quindi alla chiusura della decade successiva alla grande crisi del 2008-09 che ha scioccato tanti investitori ma dato inaspettate opportunità negli anni a venire, mai anticipate dalle classiche previsioni ( Outlook per i più esperti ) che inondano social, siti di finanza e caselle di posta degli addetti ai lavori negli ultimi giorni di ogni anno.

Victor Hugo diceva: " L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave. " , quindi andiamo ad analizzare gli ultimi 12 mesi per comprendere l'oggi.

Qualcuno ad inizio 2018 avrebbe mai ipotizzato che sarebbe stato un anno "orribile" per tutti gli investitori mondiali?
Chi avrebbe pensato che un mantra finanziario come la diversificazione sarebbe venuto meno?
Tutto ciò che avresti o hai comperato ad inizio del 2018, a Dicembre dello stesso anno ti avrebbe presentato un saldo negativo.

Grafico principali asset 2018

Il grafico è impietoso nell'evidenziare la negatività del 2018 mostrando il risultato delle 4 principali asset in ogni costruzione di portafoglio :

  • ? AZIONI GLOBALI - 4,51%
  • ? OBBLIGAZIONI GLOBALI - 2,57%
  • ? PETROLIO - 7,94%
  • ? ORO - 5,04%.

E l’Italia non è stata da meno! Tanti risparmiatori sono scappati dagli investimenti che avevano sottoscritto, finendo per perdere ingenti somme di risparmi.

Cavalcando il sentiment negativo, e non poco vista la situazione, le “PREVISIONI”, per il prossimo 2019 invitavano alla calma altri al risk-off, ossia alla fuga.

A fine 2018, insomma, molti consigliavano di mettersi al riparo, rimanendo liquidi e aspettando la fine del ribasso per tornare ad investire.
Insomma, calma e pazienza aspettando il momento giusto... che NESSUNO CONOSCE!

Il mercato va dove vuole andare, ed è impietoso con gli investitori presuntuosi.

Il 2019 parte a razzo, si quieta per un pò e conclude l'anno con tutte le principali asset class a doppia cifra:

  • ? AZIONI GLOBALI + 30,7 %
  • ? OBBLIGAZIONI GLOBALI + 10,2%
  • ? COMMODITY 10,6%
  • ? ORO + 18,7 %.

Tutto nel tempo torna alla media, ed ecco che a differenza del 2018, il 2019 è stato l’anno in cui TUTTO è andato molto bene.
Al contrario dell'anno passato, qualunque cosa tu, investitore, avresti o hai comperato ad inizio anno, oggi è positiva e con rendimenti a doppia cifra.

E tu, che stai leggendo, a che punto sono i tuoi investimenti? Hai giovato di questo spumeggiante 2019?

In questi giorni, tra i vari dati che ho letto, sono rimasto colpito da quanta nuova liquidità è stata aggiunta a quella già depositata sui conti correnti e mi sono chiesto:

Quanti hanno guadagnato tanto dall’andamento meraviglioso dei mercati finanziari nel corso di questo 2019?

E quanti hanno realizzato una perdita per gli andamenti “orribili” del 2018 perdendo invece i rendimenti del 2019?

Vedendo la liquidità che affolla i conti correnti a livello globale mi viene pensato che siano tanti, troppi, gli investitori fuggiti ed in perdita nel 2018 ed invece pochi quelli " goduriosi " a fine anno.

Inseguire previsioni, farsi trasportare da sensazioni ed emozioni porta sempre ad una grande certezza negli investimenti: la perdita costante.
Il 2019 diventa così "l'anno dei rimpianti" per chi non era ed è sul mercato con un solido modello di pianificazione finanziaria basata sulle proprie esigenze finanziarie.

Per te che 2019 è stato?

Tutti dobbiamo diventare investitori evoluti, siamo costretti dai tempi a diventarlo basando i nostri progetti di vita su solide fondamenta che vanno dalla scelta di banche sicure, alla pianificazione dei nostri progetti, senza però farsi distrarre dalle accidentalità come la Guerra dei Dazi, la Brexit o il fallimento della Banca Popolare di Bari.

Il mercato, poi, farà il resto restituendoci i rendimenti "meritati".

Buona fine e Buon Principio Investitori,

MG Financial Advisor.


Quanto perdi non conoscendo?

L'educazione finanziaria ormai è imprescindibile per ognuno. Delle recenti ricerche lo dimostrano ma ancor più evidenziano come il livello di educazione finanziaria delle famiglie italiane è il più basso tra le economie avanzate.

Tra varie statistiche risulta che il 37% degli adulti in Italia è in grado di comprendere i 3 concetti finanziari di base (interesse, inflazione, diversificazione). Siamo di un punto percentuale sotto a paesi come Kenya e Cameroon .

Il non sapere si riflette poi nelle scelte finanziarie. Infatti, ben il 60% della ricchezza degli italiani è concentra in attività immobiliari. Un bene tangibile che "la pancia" ci permette di valutare in maniera più semplice ed immediata senza uso di formule e conteggi, "riesco a toccarlo con le mani = non può perdere valore o sparire come un investimento finanziario".
Al contrario, invece, gli investitori americani detengono una quota di ricchezza pari al 69% in attività finanziarie.

L'immobiliare va bene per diversificare il patrimonio personale a patto che non se ne abusi

L'educazione finanziaria paga con maggiori rendimenti

Pwc si è occupata di confermare quanto scritto fino ad ora analizzando i rendimenti generati da un investimento di 100.000 dal 1° gennaio 2012 in Italia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Svezia.

L’analisi produce un indice che tiene conto delle principali asset class ponderandole per ogni paese.

Il grafico è eclatante! Tra il 2012 e il 2017, il rendimento generato da un investimento di 100mila euro  è molto più basso in Italia rispetto al resto degli paesi.

Insomma l'italiano ancorato al mattone si è perso il miglior decennio finanziario per aumentare il proprio patrimonio

Ma ATTENZIONE! non basta solo fare investimenti finanziari per avere rendimenti superiori.

Uno dei principali errori che trovo nei portafoglio degli investitori è la presenza di titoli ed obbligazioni italiane, anche per la totalità delle attività finanziarie. Questo errore è comunemente chiamato HOME BIAS.

Ecco che l'educazione finanziaria assente o scarsa incide nei rendimenti in maniera negativa nuovamente. Infatti, l'assenza di DIVERSIFICAZIONE adeguata nei portafogli finanziari, sempre per Pwc , ha portato ad un rendimento del 2% dal 2012 contro quello del 15% di un investitore statunitense.

In conclusione, maggiore è il livello di conoscenza in materia finanziaria e migliore sarà la redditività del patrimonio.


Il paradosso dei tassi negativi

Tra “bazooka” del Quantitative Easing (QE) e Long Term refinancing operation (LTRO) fatti dalla BCE ed una politica monetaria mondiale immersa ormai nella fossa, sempre più profonda, dei tassi di deposito negativi applicati alle banche può succedere che i correntisti si ritrovino a dover pagare una commissione per la liquidità in conto. Ma anche di prendere un mutuo oggi e restituire di meno a scadenza.

In Danimarca stanno infatti progettando mutui per l'acquisto di abitazioni a tasso NEGATIVO.

Oggi è questo il contesto finanziario e prima ce se ne rende conto e meglio si può affrontarlo.

C'è anche di più! Oggi prestare denaro ad uno stato "sicuro" fino a 30 anni significa ricevere a scadenza meno denaro. A pochi giorni dal lancio del Bund trentennale a rendimento negativo la situazione globale ci dice che per i titoli di stato delle Nazioni più virtuose non ci sono rendimenti fino a 10 anni considerando anche l'effetto dell'inflazione.

Può sembrare assurdo agli occhi di un risparmiatore lo so, ma questo è il presente.

Fantasticando, ma neanche troppo, si può pensare che riuscendo ad ottenere un prestito a tassi negativi e lasciando semplicemente i soldi sul conto corrente al tasso dello 0%, mi ritrovo alla fine con più soldi di prima (non considerando qui i costi di gestione del conto corrente).

Non è così pero, bisogna sempre fare i conti con l'inflazione. Tralasciando il target del 2% dell'eurozona, ipotizzando una livello più reale dell'1% comunque ci si impoverirebbe nel tempo.

Come tutelarsi quindi?

Abbiamo visto il contesto attuale, abbiamo preso coscienza della realtà ora vediamo come far vivere nel "presente" il vostro patrimonio con alcuni semplici consigli:

  • La giusta liquidità in conto: rimanere liquidi significa perdere potere di acquisto come abbiamo visto. Quindi il giusto per le esigenze reali.
  • Sempre più lungo periodo: più tempo per più rischio e soluzioni conseguentemente più redditizie, ma senza dimenticare i dictat della diversificazione e monitoraggio.
  • Finanziarsi se utile: indebitarsi troppo è errato ma se chiedo un prestito per una buona ragione ed a condizioni favorevoli è giusto farlo per migliorare la propria condizione di vita.
  • Farsi amica la volatilità dei mercati: l'azionario se nel breve per la volatilità che lo caratterizza diventa una "scommessa" , nel medio-lungo termine diventa un potente motore di rendimento con il giusto approccio.

Il Portafoglio All season di Ray Dalio

https://youtu.be/to7M7Rk3PQI

Ieri commentando l'ennesima riprova che è impossibile anticipare oggi i mercati, col il Nasdaq che apre con un +2,20% e Dow Jones 1,80% , ho scritto in maniera provocatoria del portafoglio all season come la cura per ogni stagione del mercato. Ma quanti lo conoscono?

Il portafoglio All season di Ray Dalio è stato reso celebre da Tony Robbins nel suo libro Money master the game.

Le caratteristiche con cui è stato creato nel 1984 gli hanno permesso di produrre ad oggi un rendimento netto annuo del 9.72% con un drawdown massimo del -3.93% (nel 2008, quanto tutto andava a rotoli e i portafogli d’investimento registravano perdite per il 35-40%).

Incredibile vero?

Lo è di più se tale risultato è stato ottenuto con un drawdown così basso.

Il procedimento che ha portato alla elaborazione di questo portafoglio parte da 3 noti presupposti:

  • non fare market timing
  • non fare previsioni su cosa succederà al mercato
  • risk parity

L'ultimo punto in particolare è motivo di grossa riflessione per Dalio che, puntando al controllo del rischio, ragiona sull'ottica che se le azioni sono 3 volte più rischiose delle obbligazioni in un ptf 50/50, il rischio di portafoglio è spiegato dal 95% dalle azioni e dal 5% dalle obbligazioni (insomma non proprio equilibrato).

Ma perchè si chiama portafoglio All season (tutte le stagioni)?

Per Dalio esistono 4 possibili situazioni o stagioni economiche, che condizionano gli investimenti (i prezzi dei vari asset). Solo che al contrario di quanto avviene in natura, non c’è un ordine prestabilito in cui le stagioni si alternano. Queste sono:

  1. inflazione
  2. deflazione
  3. aumento della crescita economica
  4. rallentamento della crescita economica

Nelle 4 stagioni di Dalio così si muove il prezzo dei beni:

  1. inflazione superiore alle attese (prezzi in crescita)
  2. inflazione inferiore alle attese ( o deflazione)
  3. crescita economica superiore alle attese
  4. crescita economica inferiore alle attese

Nel quadrante elaborato, Ray mette la stessa % di rischio in ogni quadrante. Facendo così, il portafoglio, non è esposto pericolosamente in nessuna condizione particolare.

Partendo dal presupposto che nelle 4 situazioni ci sono asset che lavorano meglio rispetto ad altre, il quadrante risulta così elaborato:

all season portafoglio

“oggi possiamo strutturare un portafoglio che si comporterà bene nel 2022, anche se non possiamo assolutamente sapere come sarà il mondo nel 2022”.

Il metodo per eliminare emotività, market timing e disparità di prezzi nel breve periodo, questo è lo scopo di Ray Dalio.

all season ray dalio
Ma i risultati del portafoglio All season?

Immagina ci fossimo conosciuti nel 1998 decidendo insieme di investire €100.000 nel modello di Dalio.

Nel 2014 avresti avuto € 500.000, questo ci dice il grafico sopra!

Ma il bello non è tanto il risultato quanto il percorso fatto dall'investimento negli anni.

Con questo portafoglio avresti guadagnato nel 86% del tempo. Ciò significa solo 2 anni negativi. Addirittura nel 2002 mentre lo S&p perdeva il 22% circa, te guadagnavi il 7,8%. Questo è il potere della decorrelazione!

anno S&P All season
2001 -11,89% -1,91%
2002 -22,10% 7,87%
2008 -37% -3,93%

ECCEZIONALE VERO?


Conoscere per saper scegliere

Hai un gruzzoletto da investire ma non sai cosa fare? Vediamo insieme se per te è più utile una polizza di risparmio oppure un investimento finanziario puro capendone il perchè

Prima di addentrarci nelle spiegazioni va precisato che si tratta sempre di investimenti finanziari. Nel caso della polizza vita, l’investimento viene veicolato attraverso un contratto assicurativo. Con l’investimento finanziario puro, invece, la gestione del patrimonio è legata soltanto agli strumenti finanziari scelti, fondi, etf, azioni, obbligazioni, certificati ecc.

Investire è un processo, e come tale va seguito in ogni suo passaggio in maniera sequenziale. Non si parte mai, quindi, dalla soluzione ma dalla esigenza da dover colmare. Per tale motivo ho elaborato alcune domande a cui dovresti rispondere per iniziare ad orientarti:

  • Quale è l’esigenza da soddisfare e l’obiettivo da raggiungere?
  • Tu, Investitore, sei un lavoratore dipendente, un libero professionista, o un imprenditore?
  • Hai fatto un’attenta analisi del tuo patrimonio globale?
  • Sei organizzato per affrontare eventuali imprevisti se stipuli un contratto con penali di riscatto?
Obiettivi ed esigenze di investimento

Non ci sono strumenti finanziari migliori o peggiori in assoluto, ma ci sono soluzioni adatte o non adatte a determinate tue esigenze. La risposta sicuramente non la troverai facendo la classica ricerca on line, anzi ti ritroverai con più dubbi. Troverai forum dove si scrive peste e corna delle polizze vita , e gruppi o pagine di delusi dagli investimenti finanziari puri.

Internet, così come non è il medico sempre a disposizione per ogni malanno, allo stesso modo non è l'indovino che colmerà ogni tuo dubbio sugli investimenti, anzi.

Ogni investitore è unico per esperienza, esigenze, maturità e controllo dell'emotività. Ecco perchè nessuna web-accozzaglia di esperienze finanziarie potrà darti la risposta ai TUOI dubbi di investimento.

Affidati ad un professionista per cose così importanti!

Investire è un processo, lo ripeto, ed è per questo che come primo step devi mettere a fuoco perché vuoi investire.

Una certezza la devi avere da subito: questo patrimonio non ti deve servire nel breve termine, altrimenti abbandona subito l’idea. Faresti solo del male al tuo patrimonio.

Fissato questo aspetto è importante capire:

  • per chi o cosa investi
  • quale è l’obiettivo da raggiungere
  • quale è l’orizzonte temporale
  • investi solo per far crescere il tuo patrimonio
  • ci sono persone da tutelare ed altri rischi o aspetti da considerare

Infine è importantissimo capire se, in caso di imprevisti, dovresti poter aver bisogno prima di questo patrimonio che stai per investire. 

Abbiamo visto come si articola OGNI processo iniziale di pianificazione finanziaria necessario ad ogni investitore per avere un giusto focus per una consecutiva scelta consapevole di investimento.

Ma quindi polizze vita o investimento finanziario puro?
Dipende, ma ci sono alcune situazioni che determinano la presa o meno in considerazione della soluzione assicurativa.
Lavoro e rischio di aggressione del risparmio

C’è una bella differenza tra fare il lavoratore dipendente o il libero professionista/imprenditore. Il primo è poco esposto a problemi di aggressione del patrimonio da parte di creditori, i secondi quasi ci convivono con cause e diatribe legali. In ogni caso, chi ha o percepisce il rischio che il proprio risparmio possa essergli sottratto da qualche disputa deve orientare la propria scelta verso le polizze vita.

Nei limiti di legge, il risparmio nelle polizze vita è impignorabile ed insequestrabile.

Per chi percepisce questo aspetto come molto importante, vale la pena pagare di più per gestire il proprio patrimonio dentro il contratto assicurativo.

Patrimonio e pressione fiscale

Molti non hanno mai fatto una foto del loro patrimonio globale. 500.000€ in case, 50.000€ sui cc. E’ un esempio ma abbastanza tipico dell’Italiano medio. Sembra avere pochissimo ma, considerato il patrimonio immobiliare è un ricco. E magari ha già comprato la casa anche ai propri figli. In una situazione del genere è bene fare attenzione alla pressione fiscale in fase successoria, alla facilità di accesso al patrimonio caso morte. Questa è un’altra ragione per preferire le polizze vita.

Chi paga tante tasse dovrebbe anche considerare lo strumento più efficace per ridurre la pressione fiscale, il fondo pensione. Si tratta di un contratto particolare che somma ai vantaggi della forma assicurativa quelli della deducibilità dal reddito da lavoro.

Hai paura dei mercati finanziari e di "perdere"? Non hai alternative, devi sottoscrivere una polizza vita.

MA ATTENZIONE!!!

La compagnia assicurativa ti deve garantire di non perdere riducendo al minimo i vari rischi di un investimento e mettendo sul piatto un sottostante efficiente visto che i costi di assicurazione sono sempre più elevati di un investimento finanziario puro.

Insomma, il gioco deve valere la candela.

Ma allora? Polizze vita per tutti?. Assolutamente no.

Chi cerca la rivalutazione del capitale e non ha particolari esigenze, come quelle sopra elencate, deve evitare di stipulare contratti assicurativi. L’investimento finanziario puro, soprattutto per chi cerca la rivalutazione, permette di eliminare vincoli e penali di riscatto, ha costi ridotti e lascia la libertà di liquidare tutto e subito in casi estremi.

Nel caso di coloro che hanno solo polizze per i loro risparmi ( e vi dovreste chiedere il perchè dopo aver letto questo articolo), un bel portafoglio finanziario è un ottimo modo di diversificare tra le soluzioni finanziarie già avviate.


Le basi del mercato azionario

Fin dalla sua istituzione, il mercato azionario è stato una delle fonti più potenti e coerenti di creazione di ricchezza disponibili.

Sebbene le azioni vedano una maggiore volatilità rispetto ad altre attività, tra il 1925 e il 2014 hanno anche registrato un rendimento reale del 6,7% annuo, rispetto a solo il 2,7% per le obbligazioni e lo 0,5% per i contanti.

E per lunghi periodi di tempo, lo straordinario potere di capitalizzazione, può trasformare questo differenziale in una macchina di generazione di ricchezza.

Ma cos'è un mercato azionario?

Non si può negare l'incomparabile capacità del mercato azionario di creare ricchezza, ma ciò non significa che sia sempre una proposizione facile ai nuovi arrivati nel mondo degli investimenti.

Per la maggior parte delle persone, la stessa menzione del mercato azionario evoca in mente immagini di gente in giacca e cravatta che urla "Compra!" O "Vendi!".

Il video di oggi ci viene fornito da TED-Ed e fornisce da una presentazione illuminante per i potenziali nuovi investitori mettendo in evidenza le basi del mercato azionario, nonché il modo in cui funziona.

Comprendendo lo scopo originale del mercato azionario e anche la sua storia, possiamo capire meglio come il mercato moderno si applica alla creazione di ricchezza.

In poche parole, offre agli investitori e alle aziende la possibilità di condividere il profitto (e rischi) di nuove opportunità, come provare a inventare una nuova cura per il cancro, scoprire depositi di risorse naturali, interrompere vecchi modelli di business o innovare tecnologie avanzate.

Il mercato azionario ha permesso alle aziende che vanno da Amazon a Starbucks di avere successo, e agli investitori di condividere quel successo.

Alcune Nozioni sul mercato azionario

Vediamo alcune domande chiave affrontate nel video:

  • Come si presenta un'azienda sul mercato? 
    Una società deve avere un'offerta pubblica iniziale (IPO). Questo è tradizionalmente fatto attraverso grandi banche d'investimento che aiutano a consigliare le aziende sul valore potenziale della loro azienda e sul mercato delle loro azioni. Più di recente, aziende come Slack e Spotify hanno IPO utilizzando un percorso meno tradizionale.
  • In che modo andare in pubblico aiuta a far crescere un'azienda? 
    Nello scenario giusto, la quotazione in borsa dà a una società l'accesso a più capitale. Con più soldi, l'azienda può investire in nuovi prodotti e mercati.
  • In che modo un prezzo delle azioni è determinato dal mercato? 
    Consentendo a milioni di persone di acquistare e vendere azioni della società utilizzando lo stesso insieme di informazioni, crea trasparenza e liquidità. Nel tempo, questo spingere e tirare crea un prezzo "equo" per lo stock.
  • Cos'altro influenza i prezzi delle azioni? 
    I prezzi delle azioni non sono influenzati solo da ciò che fa un'azienda, ma sono anche influenzati da fattori esterni come regolamenti governativi, forze di mercato, concorrenza e cambiamenti tecnologici. Anche il sentimento degli investitori ha un ruolo.
  • Perché investire a lungo termine? 
    Poiché il rumore ( informazioni ) a breve termine nel mercato può essere difficile da prevedere, la maggior parte dei professionisti promuove metodi di investimento a lungo termine e affidabili.
    Alcuni esempi di questi metodi comprendono fondi indicizzati a basso costo, fondi comuni di investimento o semplicemente la creazione di un portafoglio diversificato di azioni, obbligazioni e altri investimenti a lungo termine.

Italiani ed immobili ieri ed oggi

Circa tre italiani su quattro abitano in una casa di proprietà, e ci sono altri nove milioni di “seconde case” tra abitazioni di vacanza, immobili in affitto o sfitti. Che l’Italia ami il mattone alla follia è un dato di fatto, soprattutto se confrontiamo la percentuale di proprietari italiani con il resto d'Europa.

La casa, prima o seconda che sia, viene tuttora considerata un ottimo investimento.Ma lo è realmente?

No, dagli anni 90 circa.

Da quando l'inflazione è scesa al di sotto del 5% l'immobiliare rende stabilmente meno dei titoli di stato ed azioni.

Ma andiamo in tempi più vicini a noi al post 2008.

https://infographics.economist.com/2017/HPI/index.html?fbclid=IwAR0-z22ziKqeQ5_qxnFgxh2--2_nxF-y4g6TvfCZldFxhpyxu-FeQsBSjQI

Il grafico fornito dal tool in didascalia è illuminante: l'unico mercato in discesa dal 2008 è quello italiano ( in giallo).
Tradotto,aver comprare un immobile pensando di trarne profitti negli ultimi 10 anni è stato il più grosso abbaglio che un investitore possa aver preso.

Ma attenzione, parliamo di investimenti non di esigenze di abitazione ed anche qua proviamo a trovare la risposta al dubbio che tanti hanno oggi giorno: meglio acquistare casa o andare in affitto?

Ti sei sistemato, hai un lavoro stabile e stai valutando la cosa. Cerchiamo di fare insieme alcune considerazioni vedendo PRO e CONTRO.

PRO per Affittare casa
  • Maggiore disponibilità economica immediata
  • Possibilità d’investire i soldi in altre attività
  • Scegliere di trasferirsi in diverse località
  • Poter mettere una somma maggiore da parte
  • Scegliere la casa in base alle proprie disponibilità economiche
PRO per Acquistare Casa
  • Investimento duraturo nel tempo
  • Stabilità abitativa e familiare
  • Poter fare i lavori che si desiderano
  • Avere una proprietà da poter lasciare in eredità
  • Non perdere i soldi di tanti anni in fitto

Ora vediamo i CONTRO…

Perché non andare in affitto?
  • Su lungo periodo si rischia di perdere soldi senza ottenere nulla in cambio
  • Si potrebbe essere sfrattati e dover cambiare casa
  • Si rischiano incomprensioni con il proprietario di casa (in alcuni casi anche arrivare a beghe legali)
  • Si ha poca libertà decisionale sull’assetto della casa o dei mobili
Perché il mutuo non conviene?
  • Ci si preclude la possibilità di futuri investimenti
  • Ci si sente obbligati a restare nel posto in cui si è comprata casa
  • La vendita successiva della casa potrebbe portare ad una perdita economica
  • I costi del mutuo sono superiori rispetto a quelli dell’affitto

Quindi Affittare o acquistare?

Conosci tutti i pro e i contro dell’acquistare o affittare casa, ora poni la tua scelta finale in base ad alcuni parametri imprescindibili:

  • la tua disponibilità economica
  • la tua solidità finanziaria e creditizia
  • i tuoi progetti futuri

Come avrai compreso, la scelta tra acquistare o affittare non si può basare solo su un calcolo economico, ma si deve basare anche sulle tue esigenze.

Se non hai disponibilità economica, o comunque non puoi accedere ad un mutuo per svariati motivi, non potrai che scegliere di affittare una casa.

Se invece hai una solida posizione bancaria e lavorativa e puoi richiedere semplicemente un mutuo per la prima casa, devi considerare comunque prima due aspetti importanti:

  • l’importo del mutuo non deve superare il 35% del tuo stipendio
  • devi avere la minima certezza che non dovrai eseguire trasferimenti improvvisi

Infine, dopo aver vagliato la scelta tra l’acquisto e l’affitto, in base alla tua disponibilità economica, è bene pensare ai tuoi progetti anche perché sulla scelta pesano fattori affettivi e di status socio-economico difficilmente misurabili da altri se non da te.