Questo o quello? La scelta

Ogni giorno della nostra vita sistematicamente veniamo messi di fronte a delle scelte, ed anche il mondo degli investimenti non esula da queste dinamiche spesso scomode per la troppa scelta.

Ti alzi al mattino e non sai se mettere le scarpe nere comode o quelle marroni più sportive. Vai al ristorante e ti trovi a combattere tra le 10 novità o il classico hamburger che prendi ogni volta.

Scelte, scelte e scelte questa è la vita e la difficoltà di prendere la decisione giusta aumenta esponenzialmente se le possibili soluzione sono tantissime.

Avere troppe scelte a disposizione, infatti aumenta le nostre insicurezze e dubbi causandoci spesso un sentimento negativo che spesso fa incappare in una scelta sbagliata.

Non voglio fare un trattato di psicologia premetto, ma tale situazione si verifica ogni giorno in chi si ritrova a dover scegliere in autonomia tra le centinaia di migliaia di prodotti di risparmio delle tante piattaforme odierne.

E considerando che questi numeri continuano a crescere,la scelta tra "questo o quello" diventa sempre più ardua.

Ma c'è un caso ancora peggiore, ossia il delegare le proprie scelte a "l'AMMICO" in ufficio perché ha un tale che lo consiglia oppure smanetta da una vita con il trading è non ha mai "PERSO".

Le scelte di investimento sono atti finali di un processo in cui il risparmiatore è al centro con le sue soggettività ed obiettivi quindi ci arrivate da soli che il fondo, l'etf o altro scelto dall'AMMICO non può andare bene per voi perché siete DIVERSI.

Ma per fortuna esiste una soluzione: DELEGATE CONSAPEVOLMENTE.

Volete costruire la vostra casa, lasciate fare e realizzare il progetto ad un architetto di fiducia, anche se ogni tanto passate a controllare i lavori giusto?

Quindi fate lo stesso per la costruzione del vostro patrimonio finanziario.
Sceglietevi un professionista che sia:

  • QUALIFICATO, iscritto regolarmente all'albo e qui lo puoi vedere https://www.organismocf.it/portal/web/portale-ocf/ricerca-nelle-sezioni-dell-albo
  • RICONOSCIUTO, sia presente nei social e/o fisicamente abbia un ufficio dove esercita la sua professione
  • TRASPARENTE, sia sempre disponibile a confronti e colloqui, motivi le sue scelte e proposte per voi, vi dia dei parametri di riferimento costanti ma soprattutto non abbia problemi nel parlarvi dei costi perché se ancora nel 2018 credete che non pagate nulla per i vostri investimenti siete totalmente fuori strada.

Voglio fare di più, dandovi pure 3 parametri per capire se chi vi segue sta scegliendo una soluzione per voi con metodo o va per sentito dire:

  • I costi: non sempre il prodotto più costoso è il più performante anzi, spesso i meno cari sono i migliori
  • Il rendimento: ogni prodotto finanziario ha un proprio benchmark di riferimento, l'obbiettivo di ogni strategia attiva è quello di batterlo ( ecco perché più cara) ma se non è così perché comprarlo?
  • la semplicità: devi riuscire sempre a comprendere la soluzione proposta ed avere facilmente informazioni a riguardo chiare ed esaustive, se non è così non è la soluzione giusta per il tuo livello di esperienza da risparmiatore.

Scegliere è difficile e sempre lo sarà soprattutto in ambiti che non competono perché richiedono anni di studio e preparazione costante.

Il mio articolo non avrà sicuramente svelato il mistero della vita ma indubbiamente può essere il punto di partenza per iniziare ad essere veri risparmiatori ed investitori consapevoli.


Italia come stai?

Nei giorni scorsi si è sentito parlare tanto di #TenYearsChallenge,io stesso ho approfittato del momento per fare un confronto tra i mercati di oggi e quelli di 10 anni fa di cui ne ho trattato qui, https://staging.mgfinancialadvisor.com/finanza-e-10yearchallenge/. Perchè non applicare il confronto al nostro amato Paese? Siamo migliorati o no in termini di reddito, lavoro e investimenti? Preparatevi, perché il risultato non è proprio incoraggiante.

Iniziamo con il PIL Pro Capite

Italiani più poveri rispetto a 10 anni fa PIL pro capite:

Pil pro capite italiani dal 2008 al 2018
Pil pro capite italiani dal 2008 al 2018

Già nel 2008 il nostro PIL pro capite era precipitato di oltre il 6% rispetto all’anno precedente. C’era la crisi, è vero, ma va detto che negli anni successivi non abbiamo sperimentato una vera e propria ripresa, anzi. Dal grafico possiamo notare la decisa diminuzione del nostro reddito pro capite: dai 28,279 euro del 2008 ai 26,554 euro del 2018. Quasi 2000 euro in meno, non male.

Sebbene il PIL nazionale sia tornato a crescere, gli ultimi dati ufficiali forniti dall’Istat attestano una contrazione del reddito anche nel quarto trimestre del 2018, certificando l’entrata dell’Italia in una fase di “recessione tecnica” (due trimestri consecutivi di contrazione del PIL). Un crollo in gran parte riconducibile al calo degli investimenti pubblici/privati e alla diminuzione dei consumi delle famiglie, i quali costituiscono circa il 60% dell’intero reddito prodotto annualmente. Rispetto a dieci anni fa siamo meno ricchi e, di conseguenza, spendiamo meno.

Mercato del lavoro: sempre più precari

Aumenta il precariato tra i lavoratoriTassi di occupazione e disoccupazione:

Il grafico denota come sia aumentato a partire dal 2014 circa il lavoro precario.
Il grafico denota come sia aumentato a partire dal 2014 circa il lavoro precario.

La musica non cambia se guardiamo al mondo del lavoro, che a distanza di dieci anni non è certo migliorato. Come vediamo dal grafico, aumenta in modo assai modesto il numero degli occupati: dal 57% del 31 dicembre 2008 al 58% di fine 2018. Ma, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, il numero di disoccupati è cresciuto di oltre l’80% rispetto al 2008 e il tasso di coloro che sono alla ricerca di un’occupazione è salito di quasi 5 punti percentuali, attestandosi intorno al 10,5%. Inoltre, è vertiginosamente aumentato il numero di contratti a termine, con un +22,4% rispetto al 2008 e un crollo del numero di ore lavorate sceso di 6 punti percentuali. In altre parole? Più precariato.

E per quanto riguarda il mercato azionario italiano?

Proviamo a fare lo stesso giochino per l’indice azionario italiano più importante, ovvero il FTSE MIB, che è l’emblema dell’andamento degli investimenti nel mercato azionario italiano. L’indice, infatti, fotografa i movimenti delle quotazioni di mercato dei titoli emessi dalle maggiori aziende italiane per capitalizzazione quotate in Borsa: tra queste troviamo ad esempio Eni, Enel e Telecom. Confrontiamo i livelli di gennaio 2009 con quelli di inizio 2019.

Abbiamo una media di 18.793 punti nel gennaio del 2009 contro i 19.410 del mese che sta per concludersi. Il che corrisponde a una performance decennale del 5,92% (esclusi i dividendi), che a sua volta equivale a un rendimento annualizzato di appena lo 0,58%. Modestissimo. Non dobbiamo dimenticare che pochissimi mesi prima del gennaio 2009 c’era stato il fallimento di Lehman Brothers, con tutto lo sconvolgimento che ne è conseguito: l’indice italiano all’inizio del 2008 valeva 38.035 punti.
Navighiamo stabilmente sotto agli indici europei e mondiali.

E come si vede dal grafico, il quadro non migliora se confrontiamo la performance nel periodo 2009-2019 di un indice azionario più ampio, il MSCI Italia, con quella degli analoghi indici di riferimento europei e mondiali: tenendo conto dei dividendi, il MSCI Italia è cresciuto a un tasso medio annuo del 4,2%, l’MSCI Euro del 9,1% mentre l’MSCI World (un indice globale, che esclude i Paesi Emergenti) è cresciuto a una media annua del 13,4%. Il problema vero di queste de-performance è che l’Italia manca da diversi decenni di una politica industriale seria. L’Italia è un Paese che sta male.

La spinta dei PIR, poi, ha sì contribuito ad alimentare il mercato di Borsa Italiana, supportando la domanda di titoli, e certo si tratta di un intervento corretto. Ma è limitato e, comunque, le recenti incertezze politiche hanno agito da freno a questo tipo di investimento.

Insomma, in questi dieci anni il mercato azionario italiano non ha sicuramente brillato. Il che si traduce in un impoverimento non solo degli azionisti, per via della flessione del valore dei titoli e dei dividendi quasi nulli, ma dell’intero Paese.

The show must go on

Come sarà il confronto fra dieci anni? E chi lo sa… Diciamo che per ora il futuro dell’economia italiana appare ancora nebuloso, e con colori foschi. Il che però non vuol necessariamente dire totalmente negativo. anche se il rallentamento dell’economia mondiale e gli effetti della Brexit e della manovra economica recentemente approvata pongono seri dubbi su un “happy ending” per il nostro Bel Paese nei prossimi mesi. Ma non perdiamoci d’animo, siamo da sempre un popolo capace di fornire eccellenze in tutti i campi e il futuro anteriore è ancora tutto da scrivere. Bisogna però darsi da fare. Se non ora, quando?


Cosa è la RECESSIONE "TECNICA"?

Dopo il temuto SPREAD, tanto cavalcato dai media italiani ogni qualvolta possibile, in questi ultimi giorni si sente parlare continuamente di recessione "tecnica".

Dalla crisi del 2008, l'Italia in 10 anni ancora non è riuscita a tornare ai livelli pre-crisi.

Ulteriore conferma è arrivata dall'Istat in questi giorni con la comunicazione relativa al PIL italiano del quarto trimestre 2018 in calo dello 0,2 per cento.

Considerando il dato negativo anche del trimestre precedente ( -0,1%) , la decrescita del PIL si attesta di un semestre.

La permanenza di questa situazione di contrazione da vita alla recessione "tecnica".

Andamento del Pil dal 2014 ad oggi.

Vari politici si sono appropriati del termine per sminuire il fatto, altri lo usano per fare propaganda elettorale, ed altri ancora ne approfittano per accusare i governi precedenti.

Insomma tante chiacchiere di circostanza ma i fatti ed i numeri, che amo tanto parlano chiaro: 2 trimestri sono 6 mesi, tanto forse troppo tempo che ci da la sicurezza che non ci sarà una ripresa cosi immediata.

Chiariamo subito una cosa, chi pensa che la colpa sia solo di questo governo sbaglia cosi come chi addita solo i governi precedenti della situazione odierna.

A memoria non mi ricordo scienziati, o comunque gente “che ne sa”, a governare l’Italia negli ultimi 10/20 anni.

Sbaglio forse?

Ma senza entrare in discorsi politici, torno all'argomento per cui stai leggendo questo post ossia GLI INVESTIMENTI.

In tutto questo marasma come stanno i risparmiatori italiani?

Sicuramente tanti saranno sull'orlo del panico terrorizzati dal nascente terrorismo mediatico basato sulla recessione "tecnica".
Se siete tra questi vi posso dire solo una cosa:

PEGGIO PER VOI!

Nel 2018 ormai tutti i risparmiatori , grandi e piccoli, sono chiamati ad una evoluzione necessaria per la tutela del proprio patrimonio e futuro.

Se siete ancora convinti che lo Stato sarà per i prossimi anni il garante del vostro futuro sbagliate, con un INPS vicina al default ed un sistema sanitario nazionale ormai barcollante la soluzione è solo una:

SIETE VOI, E SOLO VOI CHE DOVETE PENSARE AL VOSTRO PRESENTE E FUTURO.

Pianificate la vostra vita finanziaria cercando di programmare per obbiettivi i vostri risparmi.

Tutelate il vostro patrimonio e diventate più consapevoli.


Investitori europei ed orizzonte temporale

Il Messaggero, giorni fa, ha pubblicato un'indagine di Invesco finalizzata a quantificare l'orizzonte medio di investimento dei risparmiatori europei.

Dall'indagine risulta che l'orizzonte varia in modo significativo a seconda del Paese. Secondo la ricerca di Invesco più del 23% degli investitori europei ha un orizzonte temporale inferiore ai 3 anni.

Ecco la classifica:
# Olanda 10,2 anni
# Svizzera 8,3 anni
# Belgio 8,2 anni
# Germania 7,1 anni
# Francia 6,9 anni
# Spagna 6,4 anni
# Regno Unito 6,1 anni
# Italia 4,9 anni

Come al solito nelle classifiche sull'educazione finanziaria ci posizioniamo in ultima posizione.

Ora senza scendere nel dettaglio dei dati, vorrei farvi riflettere su alcuni punti classici della cultura italiana che noi tutti viviamo ogni giorno.

Quante volte vi capita di andare al bar e sentire un amico, davanti ad un caffè, parlare della schedina sulle partite di calcio preparata con studio accademico puntando a vincite stratosferiche. E rivedendovi qualche giorno dopo scoprite che per l'ennesima volta "per una" ha stracciato la schedina.

Altre volte, invece, in ufficio sentite parlare dell'ultima cryptovaluta CAZZCOIN che sta facendo guadagnare tutti cifre abnormi.

Altre ancora in cui l'ammico vi consiglia un conto deposito fantastico al 3,5% annuo in banca Espuria.

E ne avrei da dire, e sono sicuro pure voi ne avreste tante da raccontare.
Tutte però sono connesse dallo stesso identico sentimento di fondo: l'avidità.

Tutti sicuri che proprio a loro è capitata la svolta della vita, ma invece a svoltare sono sempre gli stessi:

  • Società di scommesse e gioco d'azzardo
  • Truffatori sul web e non
  • Banche ed istituzioni finanziarie fallite o quasi

E' il "tutto e subito" classico di gran parte degli italiani la maggior causa di fallimento dei risparmiatori di casa.
L'orizzonte temporale medio di 5 anni rilevato dall'indagine sopra ne è un prova sicuramente, anche se in parte ( incertezza politica e difficoltà economiche influiscono pure).

La domanda provocatoria a questi amanti del breve termine che vorrei fare è questa:

CHE RENDIMENTO MEDIO VI ASPETTATE DA UN INVESTIMENTO DI 5 ANNI?

Potrei a riguardo avviare un sondaggio e fidatevi i risultati andranno tra il 3% ed il 7% magari con poco rischio.

La realtà dei fatti è che da un investimento inferiore a 5 anni e bassa volatilità oggi vi potete aspettare tra lo 0 e il 2% medio annuo.

NOIOSO? , probabilmente si ma questa è la realtà oggi.


Cosa faccio?

Tanti si chiedono ogni giorno che cosa fa un Financial Advisor, pochi sanno rispondere in maniera chiara.

Se chiedete alla prima persona che incontrate per strada cosa fa un consulente finanziario, sono sicuro che ti risponderà:

?"FA GLI INVESTIMENTI ", non solo;

? "GIOCA IN BORSA I TUOI SOLDI",no al massimo i soldi si giocano al Monopoli;

? "FA FRUTTARE I SOLDI DOVE RENDONO DI PIÙ ", ancora No solo uno moltiplicava i pani e pesci.

Questo potrebbe farlo qualsiasi macchina fidatevi.

?Ma quindi cosa faccio? Cosa fa un financial advisor??

?Ti ascolta;
? Comprendo i tuoi obbiettivi;
?️ Ne faccio emergere altri;
?️ Verifico la fattibilità;
? Organizzo un piano per realizzarli.

Quindi fa questo il Financial Advisor?
Non solo.

Questa è la parte umana ?‍? poi usa la miglior tecnologia per:

➡️ Impostare parametri di rischio
➡️ Impostare l'orizzonte temporale,
➡️ Alloca il patrimonio mobiliare puntando a massimizzare la diversificazione e l'efficienza
➡️ Monitora tutto facendo si che siano rispettati i paramentri scelti.

Questa è la mia professione, questo è ciò che fa un consulente finanziario ( Financial Advisor ).


Finanza e #10YearsChallenge

Impazza ormai l'hashtag in tutto il mondo e si poteva non farlo entrare negli investimenti? Chiaramente no.

Tanti mi chiedono quanto avrebbero oggi avendo investito 10 anni fà. 
Ed allora fantastichiamo un pò oggi.
#MGFinancialAdvisor

Siamo nel 2009 ed immaginiamo di avere 100.000€.
Sono una parte del nostro patrimonio e la vogliamo dedicare alla costruzione di un portafoglio seguendo queste direttive:

DIVERSIFICAZIONE

Utilizzando indici azionari globali;

EFFICIENZA

Prendo strumenti a replica fisica

TEMPO

Almeno 10 anni visto che parliamo di azioni.

Monitoriamo il tutto costantemente e senza fare versamenti aggiuntivi ma semplicemente reinvestendo i dividendi ( cosa non da poco fidatevi) oggi avremo:

343.380 euro

Non è follia ma la realtà, questo dicono i numeri e la ricetta del successo è sempre la stessa:

• DIVERSIFICAZIONE;
• INTERESSE COMPOSTO;
• PIANIFICAZIONE e MONITORAGGIO.

#MGFINANCIALADVISOR


Scopriamo insieme il Cash King

Partite le montagne russe sui mercati, ed appurato che il 2018 sarà il peggior anno degli ultimi 10 con un rosso generalizzato ecco sbucare come i funghi gli amanti del:

"Tengo tutto sul conto!".

Il Sole24Ore se ne esce con l'articolo intitolato:

"Avete lasciato i soldi sul conto corrente? È stata la scelta migliore"

per poi ammettere scorrendo tra le righe che :

"Si tratta di un fatto anomalo. Era infatti dal 1994 che la liquidità non garantiva rendimenti migliori di bond e azioni mentre bisogna riavvolgere il nastro fino al 1969 per trovare un’annata in cui bond e azioni hanno registrato rendimenti negativi a fronte di un saldo positivo dei fondi monetari."
Il Sole 24 Ore

cash-king

Titoli del genere danno il via ai più grandi errori emotivi che può fare un investitore e pure qualche consulente. Vendono azionario (in perdita), per stare liquidi.

IL CONTRARIO DI CIO CHE VA FATTO?

L'errore di fondo sta nel non contestualizzare la liquidità in ottica di pianificazione finanziaria. Tanti consulenti e risparmiatori investendo:

? Non investono per obiettivi di investimento;
? Non dividono il proprio patrimonio in comparti di investimento diversi ma parte di una macro strategia;
? Non adottano una strategia "SALVAGENTE" considerando la liquidità come parte fondamentale.

È giusto avere liquidità sul conto (rimo salvagente ) e magari una soluzione per gli imprevisti. Se non l'avete nascono i problemi, e se posso cambiate consulente.

I soldi dedicati al breve termine, quelli che vi permettono di stare sereni, di dormire tranquilli durante un imprevisto o uno shock finanziario devono essere liquidi.

Non c'è scappatoia, funziona così.

▶️ Rompi l'auto, hai la liquidità pronta
▶️ Perdi il lavoro, hai la liquidità per sopravvivere più mesi
▶️ Il mercato va fortemente al ribasso, hai la liquidità per mediare gli investimenti.

Ma la devi avere prima, non in corsa, disinvestendo.

Ecco la differenza tra improvvisarsi investitori ed investire pianificando.

PIANIFICAZIONE FINANZIARIA significa:

?Avere una strategia da anni
? conoscere il proprio patrimonio
?essere consapevoli di ogni "cassetto" che lo compone.

Senza un piano l'insicurezza prende il sopravvento, l'incertezza non viene compresa e capita facendo uscire la PAURA. 

#MGFINANCIALADVISOR

cash-king

risparmio

5 regole per risparmiare nel 2019!

Manca ormai un mese per la fine dell'anno ed l'inizio di quello nuovo.

Il 2019 sarà un anno pieno di eventi economici e politici in scala mondiale:

? Elezioni europee;
? Cambio presidenza della BCE;
? Fine degli aiuti dalle banche centrali mondiali all'economia.

Quindi come si dovrà investire nel 2019?

È certo che nessuno sa cosa accadrà ma di sicuro ci sono 5 semplici regole buone per ogni stagione:

1) DIVERSIFICA I TUOI INVESTIMENTI

Utilizza strumenti che non concentrino il tuo investimento in uno o pochi titoli. Diversificare serve a distribuire il rischio ma soprattutto a ridurlo.

2) CREA UN FONDO DI EMERGENZA

Dedica parte del tuo patrimonio ad una soluzione a brevissimo termine e rischio minimo (anche liquidità) che ti permetta di gestire il famoso "imprevisto" lasciando fare il proprio corso ad ogni singolo investimento pianificato.

3) PIANIFICA PER OBBIETTIVI

Organizza il tuo patrimonio per obiettivi e orizzonti temporali adeguati è il primo passo per ridurre il rischio ed aumentare il successo del tuo investimento.
Una coerente costruzione di portafoglio farà il resto.

4) INVESTI GRADUALMENTE

Soprattutto in momenti economici come questi, con grossa volatilità ed incertezza è SBAGLIATO investire tutto e subito. Costruisci soluzioni utilizzando strumenti come il sempre verde PAC, piano di accumulo.

5) NON FARTI CONDIZIONARE DALLE NOTIZIE

I media vendono di più sulla paura e l'euforia piuttosto che sulla normalità.
Quindi non farti condizionare emotivamente ma tieni sempre un atteggiamento razionale verso i tuoi risparmi.
L'emotivita è la maggiore causa di fallimento di un investimento.
RICORDATI, i più rinomati investitori mondiali comprano quando tutti vendono per paura.

Tieni a mente queste regole e fidati vivrai i tuoi risparmi ogni anno in maniera serena.

#MGFINANCIALADVISOR


i tuoi soldi

La vita di Gino, un risparmiatore italiano!

Faccio il consulente finanziario da anni in tutta Italia ed il bello di fare questo lavoro è che si conoscono e si parla con tantissime persone più o meno differenti tra loro. Risparmiatori ed investitori di tutte le età ma spesso accomunati da ABITUDINI FINANZIARIE.

Oggi voglio provare con la malsana idea di raccontarvi la storia del risparmiatore Gino.

Oggi ha 49 anni, ma che risparmiatore è stato e sarà nella sua vita?

20 ANNI

Appasionato di calcio e profondo conoscitore di ogni squadra e campionato il suo primo investimento sono state le scommesse sportive. Tra Gazzetta dello Sport e centri di scommesse ha passato questa età facendosi una cultura pazzesca della materia convinto di far saltare il banco ogni settimana. Il lavoro è la sua ultima preoccupazione perché al momento la sua unica fonte di reddito sono i "regalini" di nonna Pina o la paghetta settimanale.

30 ANNI

Inizia un lavoro, essendo la prima occupazione e part time, non gli da molta soddisfazione economica MA... incontra il guru della sua vita: SERGIO MEGATRADER. 

Abbonamento fatto, piattaforma scaricata: Gino inizia ad investire su Future, Forex, Materie Prime ogni tanto a leva pure seguendo la mail settimanale.

È gasatissimo, Sergio Megatrader ci ha guadagnato un sacco di soldi, ogni mese guadagna il 20%, facile facile..

Prima settimana: si dimentica impostare gli ordini e chiude perdendo.
Seconda settimana: ha un problema alla linea internet e non riesce ad immettere tutti gi ordini.
Terza settimana: matura che sta perdendo perché non ha il tempo giusto per fare trading e si gioca la settimana di ferie al lavoro, 8 ore al giorno di trading, 5 emicranie e zero euro sul conto.
Quarta settimana: Gino spacca il computer...perché è colpa del PC VERO?!

40 ANNI

Gino ormai lavora da qualche hanno, il contratto è passato full time ed indeterminato e riesce a mettere da parte un "gruzzoletto".

Non c'è niente di meglio del mattone!
Nonno Mario

Gino compra un rustico da 70.000 euro, contraendo un bel mutuo convinto di metterlo a posto, rivenderlo e farci un bel profitto così come ha fatto l'amico del suo amico che ci ha guadagnato un sacco di soldi. Lavori su lavori, il mercato immobiliare che non è quello degli anni 80/90 e GINO si trova costretto a venderlo: 50.000 euro è la migliore offerta che trova.

Il suo " investimento" ha perso il 30%.

50 ANNI

Gino, navigando qua e là per i social, scopre le criptovalute.

Rendimenti pazzeschi, idea futuristica e quell'alone di mistero che non guasta mai fanno si che sembri l'occasione piovuta dal cielo.
Clicca sul primo link che lo colpisce e scopre che se presente alcuni amici ha un guadagno in più.

"Siiii, diventerò ricco!!!"
Gino

è il pensiero che rimbomba nella testa di Gino, che investe quasi tutti i 50.000 euro della vendita del rustico. Compra qui, compra là qualcosina si guadagna ed ha sotto pure 10 amici a cui ha fatto conoscere la gallina dalle uova d'oro.

Poi arriva il 2018...

Oggi.
Tutto crolla e con un -70% Gino e i suoi 10 amici chiudono tutto e se la prendono in quel posto accusando il Sistema ed i Poteri Forti di aver voluto annientare le Cryptovalute.

60 ANNI

Gino riceve una telefonata dal dipendente della BCC (o le Poste) del paese che gli dice:

"Sig. Gino è nostro cliente da tantissimi anni, vorremmo che diventi nostro socio." 

Dei 15 mila euro rimasti, ammaliato dal prestigio Gino decide di "investire" 10.000 euro in azioni ed obbligazioni della BCC di Pizzogualtiero. Nuove normative e cambiamenti portano ad una riorganizzazione della BCC che verrà inglobata in un gruppo più grande. Gino riceve una mail, dove viene invitato a passare nella nuova filiale per contrattare il valore dei vecchi titoli.

Valore delle azioni dimezzate e rendimento delle obbligazioni decurtato del 30%.

70 ANNI

Finalmente la pensione,quasi...
GINO si rende conto che prende una pensione dall'INPS misera.
Non vuole più investire quindi cercherà di accorparla con le cedole delle obbligazioni bancarie.

Insomma bene ma non benissimo.

Si lo so è un pò lungo come post ma sono sempre 50 anni di vita... scherzi a parte pensateci bene, quanti GINO conoscete? Ora non sarà esattamente per tutti così ma sono sicuro che lo sarà per tanti. Indipendentemente dalle scelte fatte esiste una cura univoca per evitare di incappare nella vita "alla Gino":

L' EDUCAZIONE FINANZIARIA

Interessati alla materia, leggi ma soprattutto fa solo ciò che comprendi.
È più semplice di quello che sembra fidati, ti basterebbe seguire le mie 
9 REGOLE SALVA RISPARMIO!

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