Conoscere per saper scegliere

Hai un gruzzoletto da investire ma non sai cosa fare? Vediamo insieme se per te è più utile una polizza di risparmio oppure un investimento finanziario puro capendone il perchè

Prima di addentrarci nelle spiegazioni va precisato che si tratta sempre di investimenti finanziari. Nel caso della polizza vita, l’investimento viene veicolato attraverso un contratto assicurativo. Con l’investimento finanziario puro, invece, la gestione del patrimonio è legata soltanto agli strumenti finanziari scelti, fondi, etf, azioni, obbligazioni, certificati ecc.

Investire è un processo, e come tale va seguito in ogni suo passaggio in maniera sequenziale. Non si parte mai, quindi, dalla soluzione ma dalla esigenza da dover colmare. Per tale motivo ho elaborato alcune domande a cui dovresti rispondere per iniziare ad orientarti:

  • Quale è l’esigenza da soddisfare e l’obiettivo da raggiungere?
  • Tu, Investitore, sei un lavoratore dipendente, un libero professionista, o un imprenditore?
  • Hai fatto un’attenta analisi del tuo patrimonio globale?
  • Sei organizzato per affrontare eventuali imprevisti se stipuli un contratto con penali di riscatto?
Obiettivi ed esigenze di investimento

Non ci sono strumenti finanziari migliori o peggiori in assoluto, ma ci sono soluzioni adatte o non adatte a determinate tue esigenze. La risposta sicuramente non la troverai facendo la classica ricerca on line, anzi ti ritroverai con più dubbi. Troverai forum dove si scrive peste e corna delle polizze vita , e gruppi o pagine di delusi dagli investimenti finanziari puri.

Internet, così come non è il medico sempre a disposizione per ogni malanno, allo stesso modo non è l'indovino che colmerà ogni tuo dubbio sugli investimenti, anzi.

Ogni investitore è unico per esperienza, esigenze, maturità e controllo dell'emotività. Ecco perchè nessuna web-accozzaglia di esperienze finanziarie potrà darti la risposta ai TUOI dubbi di investimento.

Affidati ad un professionista per cose così importanti!

Investire è un processo, lo ripeto, ed è per questo che come primo step devi mettere a fuoco perché vuoi investire.

Una certezza la devi avere da subito: questo patrimonio non ti deve servire nel breve termine, altrimenti abbandona subito l’idea. Faresti solo del male al tuo patrimonio.

Fissato questo aspetto è importante capire:

  • per chi o cosa investi
  • quale è l’obiettivo da raggiungere
  • quale è l’orizzonte temporale
  • investi solo per far crescere il tuo patrimonio
  • ci sono persone da tutelare ed altri rischi o aspetti da considerare

Infine è importantissimo capire se, in caso di imprevisti, dovresti poter aver bisogno prima di questo patrimonio che stai per investire. 

Abbiamo visto come si articola OGNI processo iniziale di pianificazione finanziaria necessario ad ogni investitore per avere un giusto focus per una consecutiva scelta consapevole di investimento.

Ma quindi polizze vita o investimento finanziario puro?
Dipende, ma ci sono alcune situazioni che determinano la presa o meno in considerazione della soluzione assicurativa.
Lavoro e rischio di aggressione del risparmio

C’è una bella differenza tra fare il lavoratore dipendente o il libero professionista/imprenditore. Il primo è poco esposto a problemi di aggressione del patrimonio da parte di creditori, i secondi quasi ci convivono con cause e diatribe legali. In ogni caso, chi ha o percepisce il rischio che il proprio risparmio possa essergli sottratto da qualche disputa deve orientare la propria scelta verso le polizze vita.

Nei limiti di legge, il risparmio nelle polizze vita è impignorabile ed insequestrabile.

Per chi percepisce questo aspetto come molto importante, vale la pena pagare di più per gestire il proprio patrimonio dentro il contratto assicurativo.

Patrimonio e pressione fiscale

Molti non hanno mai fatto una foto del loro patrimonio globale. 500.000€ in case, 50.000€ sui cc. E’ un esempio ma abbastanza tipico dell’Italiano medio. Sembra avere pochissimo ma, considerato il patrimonio immobiliare è un ricco. E magari ha già comprato la casa anche ai propri figli. In una situazione del genere è bene fare attenzione alla pressione fiscale in fase successoria, alla facilità di accesso al patrimonio caso morte. Questa è un’altra ragione per preferire le polizze vita.

Chi paga tante tasse dovrebbe anche considerare lo strumento più efficace per ridurre la pressione fiscale, il fondo pensione. Si tratta di un contratto particolare che somma ai vantaggi della forma assicurativa quelli della deducibilità dal reddito da lavoro.

Hai paura dei mercati finanziari e di "perdere"? Non hai alternative, devi sottoscrivere una polizza vita.

MA ATTENZIONE!!!

La compagnia assicurativa ti deve garantire di non perdere riducendo al minimo i vari rischi di un investimento e mettendo sul piatto un sottostante efficiente visto che i costi di assicurazione sono sempre più elevati di un investimento finanziario puro.

Insomma, il gioco deve valere la candela.

Ma allora? Polizze vita per tutti?. Assolutamente no.

Chi cerca la rivalutazione del capitale e non ha particolari esigenze, come quelle sopra elencate, deve evitare di stipulare contratti assicurativi. L’investimento finanziario puro, soprattutto per chi cerca la rivalutazione, permette di eliminare vincoli e penali di riscatto, ha costi ridotti e lascia la libertà di liquidare tutto e subito in casi estremi.

Nel caso di coloro che hanno solo polizze per i loro risparmi ( e vi dovreste chiedere il perchè dopo aver letto questo articolo), un bel portafoglio finanziario è un ottimo modo di diversificare tra le soluzioni finanziarie già avviate.


Italiani ed immobili ieri ed oggi

Circa tre italiani su quattro abitano in una casa di proprietà, e ci sono altri nove milioni di “seconde case” tra abitazioni di vacanza, immobili in affitto o sfitti. Che l’Italia ami il mattone alla follia è un dato di fatto, soprattutto se confrontiamo la percentuale di proprietari italiani con il resto d'Europa.

La casa, prima o seconda che sia, viene tuttora considerata un ottimo investimento.Ma lo è realmente?

No, dagli anni 90 circa.

Da quando l'inflazione è scesa al di sotto del 5% l'immobiliare rende stabilmente meno dei titoli di stato ed azioni.

Ma andiamo in tempi più vicini a noi al post 2008.

https://infographics.economist.com/2017/HPI/index.html?fbclid=IwAR0-z22ziKqeQ5_qxnFgxh2--2_nxF-y4g6TvfCZldFxhpyxu-FeQsBSjQI

Il grafico fornito dal tool in didascalia è illuminante: l'unico mercato in discesa dal 2008 è quello italiano ( in giallo).
Tradotto,aver comprare un immobile pensando di trarne profitti negli ultimi 10 anni è stato il più grosso abbaglio che un investitore possa aver preso.

Ma attenzione, parliamo di investimenti non di esigenze di abitazione ed anche qua proviamo a trovare la risposta al dubbio che tanti hanno oggi giorno: meglio acquistare casa o andare in affitto?

Ti sei sistemato, hai un lavoro stabile e stai valutando la cosa. Cerchiamo di fare insieme alcune considerazioni vedendo PRO e CONTRO.

PRO per Affittare casa
  • Maggiore disponibilità economica immediata
  • Possibilità d’investire i soldi in altre attività
  • Scegliere di trasferirsi in diverse località
  • Poter mettere una somma maggiore da parte
  • Scegliere la casa in base alle proprie disponibilità economiche
PRO per Acquistare Casa
  • Investimento duraturo nel tempo
  • Stabilità abitativa e familiare
  • Poter fare i lavori che si desiderano
  • Avere una proprietà da poter lasciare in eredità
  • Non perdere i soldi di tanti anni in fitto

Ora vediamo i CONTRO…

Perché non andare in affitto?
  • Su lungo periodo si rischia di perdere soldi senza ottenere nulla in cambio
  • Si potrebbe essere sfrattati e dover cambiare casa
  • Si rischiano incomprensioni con il proprietario di casa (in alcuni casi anche arrivare a beghe legali)
  • Si ha poca libertà decisionale sull’assetto della casa o dei mobili
Perché il mutuo non conviene?
  • Ci si preclude la possibilità di futuri investimenti
  • Ci si sente obbligati a restare nel posto in cui si è comprata casa
  • La vendita successiva della casa potrebbe portare ad una perdita economica
  • I costi del mutuo sono superiori rispetto a quelli dell’affitto

Quindi Affittare o acquistare?

Conosci tutti i pro e i contro dell’acquistare o affittare casa, ora poni la tua scelta finale in base ad alcuni parametri imprescindibili:

  • la tua disponibilità economica
  • la tua solidità finanziaria e creditizia
  • i tuoi progetti futuri

Come avrai compreso, la scelta tra acquistare o affittare non si può basare solo su un calcolo economico, ma si deve basare anche sulle tue esigenze.

Se non hai disponibilità economica, o comunque non puoi accedere ad un mutuo per svariati motivi, non potrai che scegliere di affittare una casa.

Se invece hai una solida posizione bancaria e lavorativa e puoi richiedere semplicemente un mutuo per la prima casa, devi considerare comunque prima due aspetti importanti:

  • l’importo del mutuo non deve superare il 35% del tuo stipendio
  • devi avere la minima certezza che non dovrai eseguire trasferimenti improvvisi

Infine, dopo aver vagliato la scelta tra l’acquisto e l’affitto, in base alla tua disponibilità economica, è bene pensare ai tuoi progetti anche perché sulla scelta pesano fattori affettivi e di status socio-economico difficilmente misurabili da altri se non da te.


Come r...

Hai mai provato a scrivere su Google "Come r..."? il primo risultato sarà come risparmiare. Tanti lo chiedono anche a me quindi ho pensato di radunare alcune idee in questo articolo.

"Partendo dalle mie entrate, come fare per risparmiare di più?"

Nel web troviamo le più fantasiose soluzioni al problema peccato che, molto spesso, applicato il metodo e passato il momento WOW, cada tutto nel dimenticatoio insieme alla giusta idea di voler risparmiare di più e meglio.

E se ti dico che è molto più facile trovare risposta? Di trucchi e metodi ne trovi tanti su internet ma ce ne è uno semplicissimo e che nel lungo termine ti permetterà di ottenere risultati con un minimo sforzo: il monitoraggio periodico delle nostre finanze!    

Perché iniziare a monitorare?

Il primo passo per fissare un obiettivo è individuare dove si può migliorare, e come farlo se non si conoscono le proprio entrate ed uscite periodiche?
In America tante banche offrono ai propri correntisti delle soluzioni create per la rielaborazione dei dati del correntista, in Italia FinecoBank mette a disposizione un tool dedicato per il bilancio familiare chiamato MoneyMap.

https://youtu.be/kOasVbh8-6M

La finalità di questi sistemi non è solo monitorare ma dare una chiara e fruibile rielaborazione dei propri dati per passare ad una pianificazione di risparmio attraverso l'impostazione di budget di spesa.

La tecnologia ti viene incontro permettendoti con semplicità di:

  1. Fare una fotografia delle tue entrate, senza questi numeri non è possibile pensare di iniziare un piano di risparmio;
  2. Decidere, a fronte delle tue spese fisse e variabili, quale quota disponibile per il risparmio ti rimane
  3. Impostare una pianificazione, impostando dei budget automatici per aiutarti a mettere da parte soldi senza alcuno sforzo;
  4. Infine, monitorare costantemente il tutto.

Hai organizzato il tutto, ma senza l'osservazione costante di come sta andando il tuo piano non puoi realmente valutare come sta andando.

Ecco che sistemi tecnologici del genere fanno la differenza.

Software come MoneyMap fanno il lavoro sporco per te, prendendo in esame tutti i tuoi numeri, come le spese, i budget ed i prelievi, calendarizzando il tutto ed offrendoti una valutazione costante.

Sta a te poi fare una valutazione da solo o con un consulente finanziario e cercare di capire cosa è successo, mettendo il tuo piano in relazione con la tua vita.

Ti ho dato alcuni spunti su come iniziare a monitorare il tuo bilancio finanziario per iniziare ad essere un risparmiatore in maniera semplice grazie anche all'aiuto della tecnologia.

Adesso sta a te!


Quanto rischio puoi sopportare?

Il rischio è l'elemento che più spaventa un investitore, trovare la giusta propensione è sicuramente l'obiettivo principale del consulente finanziario.

La propensione al rischio, infatti, può essere un’arma a doppio taglio nell’ambito di qualsiasi pianificazione finanziaria.

Un rischio d’investimento eccessivo è di sicuro un grave errore per l'investitore soprattutto se non può permetterselo! Diventa quindi essenziale l'operato di calibratura da parte del professionista che dovrà capire che tipo di investitore a davanti.

 “Dimmi che investitore sei e ti dirò che rischi puoi correre” , è questa la frase di sintesi che deve raggruppare l'attività iniziale di un bravo consulente. L'intervista conoscitiva rappresenta il momento cruciale per la costruzione di solide fondamenta nel rapporto investitore-consulente.

Il mondo è bello perchè vario, ed alla stessa maniera tutti gli investitori sono differenti. Tutti non reagiscono allo stesso modo a guadagni e soprattutto a perdite e lunghe fasi avverse.

Il perchè non dipende solo dal patrimonio ma anche e soprattutto da fattori psicologici, come il temperamento, senza dimenticarci del fondamentale orizzonte temporale d’investimento. La risultante di tutti questi intrecci fa si che non ci sia una strategia di investimento adatta a tutti gli investitori, ma anzi.

Quindi sara necessario un piano di investimento sulle caratteristiche di ogni persona, perché ognuno avrà la propria tolleranza al rischio.

COME FARE IL GIUSTO IDENTIKIT DELL’INVESTITORE

Ognuno ha le sue peculiarità da investitore, quindi una intervista iniziale ben fatta DEVE avere come fine la delineatura di questi tre aspetti:

  • Obiettivi di investimento; Cosa ci si aspetta dai propri investimenti?Per esperienza è spesso una domanda non facile a cui rispondere. Crescita del capitale, ottenimento di una rendita, protezione del patrimonio, sono questi spesso i desideri di ogni investitore. Tutti vorrebbero ottenere il massimo ritorno ma attenzione, quanto maggiore è la possibilità di guadagno tanto maggiore è il rischio dell’investimento!
  • Orizzonte temporale; In quanto tempo posso realizzare l'obiettivo?
    La regola in questo caso è semplice, più è breve l’orizzonte temporale più diventa difficile ottenere extra rendimenti viceversa se l'orizzonte temporale è di lungo periodo. Un esempio banale è prendere un investimento 100% azionario su 10 anni puntando ad un rendimento medio tra il 5% e 7% altra cosa è fare lo stesso ma per 1 anno incrociando le dita che non sia un anno negativo. Nel primo caso si sta pianificando nel secondo SCOMMETTENDO!
  • Tolleranza al rischio di investimento, Quanto riuscirei a "digerire" una oscillazione dal-al?. Qui nasce la bravura del consulente. Riuscire a valutare adeguatamente la propensione al rischio diventa un salva-investimento nei momenti di panico del mercato. L'emotività spesso è la maggior causa di insuccesso in un piano finanziario, diventa perciò necessario adottare ogni misura necessaria per prevenirla. 
    E se qualcuno vi parla di rendimenti senza parlarvi di rischi mettetelo alla porta perchè vi sta raggirando, ogni rendimento è frutto del rischio assunto.

ITALIANI INSODDISFATTI DEL PROPRIO BENESSERE?

Questo è il titolo dell'articolo su #WallStreetItalia che mi è saltato all'occhio stamane.

La soddisfazione è la più bassa al mondo, pari al 28% rispetto ad una media del 42 per cento.

POCA pianificazione a lungo termine è questa la causa che porta l'italiano a guardare solo al breve termine ( liquidità e conti deposito ) ed a sentirsi un RISPARMIATORE più che un INVESTITORE.

Una mancata evoluzione che costerà cara in futuro.

Il problema INPS e pensione ormai è a conoscenza di tutti, nonostante ciò solo il 43% delle persone ha iniziato a risparmiare per la pensione.

E l'altra metà???

Magari cercano il colpo della vita tra scommesse e gratta e vinci oppure nei più classici Ponzi costruiti ad hoc sulla moda del momento come Bitcoin, cryptovalute varie o cannabis,

Ma perché gli italiani non investono?

➡️ c’è la paura di non avere sufficiente denaro a disposizione (per il 55% dei rispondenti)
➡️c'è la mancanza di conoscenze circa le dinamiche dei mercati finanziari (33%) 
➡️c'è la paura di perdere tutto (26%)

Insomma 3 timori facilmente annientabili con LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA come:

?hai paura di non avere liquidità, una attenta pianificazione parte dalla denaro sul conto ( 3/5 mensilità ) e magari una soluzione investita a breve termine e facilmente liquidabile.

?hai paura del mercato futuro, nessuno sa cosa succederà ( NESSUNO ), una pianificazione finanziaria ben fatta ha come primo scopo quello di dare all'investitore una metodologia più asettica dalle dinamiche di breve del mercato ma soprattutto dell'emotività

?hai paura di perdere tutto, non siamo più negli anni degli investimenti stile Parmalat o bond argentini , singoli titoli cercando il colpo della vita ( chi lo propone è un folle o il Ponzaro di turno).
Ogni pianificazione finanziaria parte in primis dalla tutela del patrimonio, usando strumenti DIVERSIFICATI, RICONOSCIUTI, FACILMENTE LIQUIDABILI ( Fondi ed etf per esempio).

Ancora dubbiosi???

?Diventare investitori oggi è fondamentale per il domani?


Le strategie dei Miliardari contro il mercato orso

https://youtu.be/3cPPhp6AI5k

A nessuno piace perdere soldi, anche se hai miliardi da risparmiare.

È per questo che la prospettiva di un mercato ribassista - una recessione prolungata che vede i prezzi delle azioni diminuire di almeno il 20% nell'arco di due o più mesi - è qualcosa che mantiene svegli anche gli investitori più elitari del mondo durante la notte.

Per proteggersi da questa preoccupazione, i miliardari del mondo usano una varietà di strategie e tattiche per proteggere la loro ricchezza, tra cui la creazione dei loro portafogli con specifiche allocazioni patrimoniali che possono contribuire ad ammorbidire qualsiasi colpo causato da un'estesa flessione del mercato.

Proteggere la ricchezza

L'animazione di oggi arriva da Sprott Physical Bullion Trusts e mette in evidenza una strategia utilizzata da miliardari che vanno da Ray Dalio a John Tudor Jones II.

Poiché il sentiment del mercato può cambiare così rapidamente, questi investitori d'élite si proteggono avendo diversi portafogli che includono asset non correlati.

Correlato vs. Non correlato

Mentre questo può sembrare complicato, le risorse non correlate sono semplicemente investimenti che non si spostano verso l'alto o verso il basso nella stessa direzione delle altre classi di attività nel portafoglio. Una piccola allocazione con questi elementi non correlati può aiutare a proteggere il valore di un portafoglio quando cambia il sentiment del mercato.

Il re dei beni non correlati

Che tipo di classi di attività possono essere utilizzate per questo tipo di scopo?

Mentre opzioni come immobili, materie prime e liquidità possono contribuire a un portafoglio più diversificato al di là delle azioni e delle obbligazioni tradizionali, molti esperti affermano che l'oro è il re indiscusso delle attività non correlate.

Il prezzo dell'oro di solito non si muove con il più ampio mercato azionario - e spesso, a causa della sua storia, il metallo giallo può persino aumentare di prezzo nel corso di un mercato ribassista.

Ecco alcuni dei motivi per cui i miliardari si orientano verso un'asset in oro:

  • L'oro ha agito come riserva di valore per migliaia di ann
  • Può ridurre la volatilità di un portafoglio
  • Agisce da copertura contro l'inflazione in alcuni scenari
  • E' un bene rifugio tradizionale che gli investitori acquistano maggiormente quando il mercato va fuori strada
Azioni miliardarie

Ad inizio 2019, un nuovo miliardario ha deciso di salire sul carro dell'oro - insieme ai precedenti sostenitori come Ray Dalio, David Einhorn, John Paulson e John Tudor Jones II.

L'ultimo entrato nel club è Sam Zell, il pioniere dei fondi comuni di investimento immobiliare (REIT). Ha comprato oro per la prima volta a gennaio, citando che è "un buon rifugio" e che "l'offerta si sta restringendo" .

Con la volatilità del mercato  in aumento, sarà interessante vedere quanti altri tra i migliori investitori mondiali saliranno sul carro cercando di mettere al riparo le proprie ricchezze.


Il gioco delle good & bad news

Leggo ultimamente titoli come “Borse, recuperate le perdite 2018”, “Borse, il super rally fa dimenticare le perdite del 2018”. La settimana scorsa il più eclatante è stato quello relativo all'acquisto di azioni Amazon da parte di Buffet (o meglio dell'entourage) .

Già altre volte ho parlato di quanto le cattive notizie possano influenzare gli investimenti più distanti dai nostri veri obiettivi, pesando invece di meno su quelli che per noi si considerano più vissuti, attuali e significativi.

Facile investire oggi sulla scia di buone notizie, facendoci ingolosire dai guadagni che certamente qualcuno di coraggioso ha ottenuto sugli ultimi rialzi di mercato.

Meno lo è stato invece quando comparivano titoli come “Ecco perché le borse hanno perso 15mila miliardi nel 2018”, o “Borse, il Natale nero di Wall Street: è stata la peggior vigilia della storia”.

Con il senno di poi sarebbe facile oggi dire che in quel momento sarebbe stato bene investire.

Ma, quanti hanno davvero investito o non ha disinvestito?

Pochi ne sono convinto, perchè per fare ciò un investitore necessità di consapevolezza.

Perdere o guadagnare dipende anche da noi, da come sappiamo gestire le nostre paure ossia dal nostro grado di consapevolezza in quello che stiamo facendo.

Jeremy Siegel, ci insegna che:
Noi abbiamo una sola certezza e cioè che nel lungo periodo non c’è nulla di più redditizio e sicuro di un investimento ben diversificato in azioni .

Chiaro è che sarà poi una nostra scelta, magari condivisa con il proprio consulente finanziario, su quanto rischio prenderci in termini di tempo e di volatilità.

I media, ormai, hanno un condizionamento diretto e sistematico sulle scelte "dei più". Una soluzione per divincolarsi dalla attuale soluzione ce la fornisce il premio Nobel per l’economia 2017 Richard Tahler.

Intervistato da un giornalista che gli chiedeva appunto come lui si comportasse quando sentiva notizie negative, Tahler rispose:
cambio canale

E voi invece, come vi comportate con i nostri investimenti quando ascoltate una notizia negativa?”.

Provate ora a rispondere a questa domanda: io come reagirò al prossimo ribasso?


Cosa è una correzione del mercato?

Nessun mercato al mondo ha solo la marcia in avanti, anzi. Ogni tanto assistiamo a marce indietro più meno lunghe e repentine. Questo è il mercato!

Anche se la destinazione finale è solitamente rialzista, i mercati spesso prendono una strada molto più panoramica per arrivarci. A volte questo significa andare fuori dai sentieri battuti, e altre volte può significare fare un passo direttamente all'indietro per essere riorientati.

Nel gergo dell'investimento, quest'ultima situazione può essere descritta come una correzione del mercato: una variazione del mercato di duration a breve termine tra il -10% e -20%.

Si tratta di declini significativi che possono rappresentare uno "stress emotivo" per gli investitori, in particolare per coloro che hanno poca esperienza.

Rottura di una correzione del mercato

L'infografica di oggi ci viene da Fisher Investments e descrive l'anatomia delle correzioni del mercato, visualizzando anche gran parte dei dati relativi a questi eventi comuni.

La correzione media del mercato è simile a questa:

  • Frequenza: in media, c'è una correzione del mercato che si verifica ogni anno
  • Lunghezza: la correzione media dura per 71,6 giorni
  • Profondità: la correzione media comporta un calo del 15,6%
  • Impatto:una correzione spesso provoca aumenti di incertezza, volatilità e allarmismo dei media.

Nell'attuale mercato rialzista, ci sono già state otto correzioni. La più notevole di queste è andata dal 21 maggio 2015 all'11 febbraio 2016 e ha provocato un calo del -18,9% dei prezzi delle azioni.

Bull o Bear?

Una delle maggiori sfide create dalle correzioni del mercato è che sono anche lontane dall'essere semplici.

Le correzioni possono terminare in due settimane, o potrebbero volerci quasi un anno prima che una correzione torni a un mercato rialzista. A complicare le cose, c'è anche la possibilità che una correzione possa trasformarsi in un mercato ribassista - un declino guidato fondamentalmente e sostenuto dove il mercato scende del 20% o più.

Sebbene ogni correzione sia diversa, i dati possono anche aiutare a tracciare un quadro più chiaro: tra il 1980 e il 2016 ci sono state 36 correzioni nel mercato statunitense, e solo cinque di esse (circa il 14%) hanno prodotto mercati orso più lunghi e sostenuti.

Il rovescio della medaglia, tuttavia, significa che l'86% delle volte, una correzione finisce per essere solo un blip sul radar di un mercato toro altrimenti intatto.

In altre parole, la stragrande maggioranza delle correzioni finisce per offrire agli investitori intelligenti l'opportunità di approfittare dei prezzi più bassi prima che il mercato toro continui a salire.

Questo grafico ci mostra come si ottengano ottime performance abbandonando l'idea di essere i maghi market timing e adottando un piano di accumulo asettico dall'emotività e sistematico...

... Ma soprattutto si riesca a dormire ogni notte tranquilli per i propri investimenti!


Conosciamo la volatilità di mercato

Quasi tutte le attività vedono fluttuazioni di valore nel tempo. Ogni impresa ha dei momenti di flessione e boom durante la sua vita ed alla stessa maniera succede per il mercato.

Ma mentre le oscillazioni dei prezzi sono un fenomeno comune nella maggior parte delle classi di attività esistenti, sono nel mercato azionario
le più famose .

Questi movimenti al rialzo e al ribasso dei prezzi sono noti come volatilità , che è definita come "una misura della frequenza e della gravità del movimento dei prezzi in un dato mercato".

Capiamo la volatilità

L'infografica di Fisher Investments , serve da introduzione al concetto di volatilità, oltre a offrire una prospettiva sull'impatto della volatilità sugli investimenti.

Perché certe volte i mercati sono più volatili di altri?

Nel breve termine, la volatilità è guidata dalle variazioni della domanda, che è in gran parte correlata alle variazioni delle aspettative di rendimento. Queste aspettative possono essere influenzate da:

  • Rapporti sulle entrate
  • Nuovi dati economici
  • Cambiamenti alla leadership dell'azienda
  • Nuove innovazioni
  • Mentalità della mandria
  • Cambiamenti politici
  • Variazioni del tasso di interesse
  • Oscillazioni del sentiment di mercato
  • Altri eventi (economici, politici, ecc.)

Spesso i media e gli investitori assegnano certe narrative ai cambiamenti di prezzo, ma la realtà è che il mercato azionario è molto complesso e ha molti fattori sottostanti che guidano i movimenti.

Ciò che alla fine conta per la volatilità è la domanda: se le scorte aumentano o diminuiscono in un dato giorno, possiamo dire in via definitiva che la domanda di scorte è stata più (o meno) della scorta di scorte.

Come si misura la volatilità?

Dal punto di vista tecnico, la volatilità è una misura statistica della dispersione dei rendimenti per un dato indice di sicurezza o di mercato in un periodo di tempo specifico.

In altre parole, due titoli possono avere lo stesso tasso medio di rendimento in un anno, ma uno può avere spostamenti giornalieri dell'1%, mentre l'altro può saltare del 5% ogni giorno. Quest'ultimo stock ha una deviazione standard più alta dei rendimenti e quindi ha una maggiore volatilità.

Ecco cosa devi sapere sulla deviazione standard, che è una misura comune di volatilità:

  • Circa il 68% dei rendimenti è compreso tra +/- 1 deviazione standard
  • Per calcolare la deviazione standard, le differenze devono essere quadrate. Ciò significa che le differenze negative e positive sono combinate
  • La deviazione standard indica la probabilità di un determinato valore, in base ai dati passati
  • La deviazione standard, tuttavia, non mostra la direzione del movimento

Tutto ciò diventa più interessante quando guardiamo al mercato nel suo insieme, in cui migliaia di azioni (ciascuna con la propria volatilità individuale) si muovono su e giù contemporaneamente.

Volatilità del mercato

Ora che puoi vedere come la volatilità gioca con i singoli titoli, è logico che la volatilità del mercato sia la volatilità complessiva della vasta raccolta di titoli che compongono il mercato.

Negli Stati Uniti, l'indice del mercato azionario più visto è l'S & P 500, una raccolta di 500 delle più grandi società quotate nel Paese. Una misura della volatilità di S & P 500 è l'indice di volatilità CBOE, o come è noto con il suo simbolo ticker, il VIX.

La volatilità e il sentiment nel mercato generale sono importanti, perché gli esseri umani tendono a sperimentare il dolore della perdita in modo più acuto rispetto al rialzo dei guadagni, e ciò può influire sul processo decisionale a breve termine nei mercati.

Le oscillazioni negative dei prezzi nel più ampio mercato possono essere angoscianti e snervanti per gli investitori e l'elevata volatilità presenta alcune sfide:

  • L'incertezza nei mercati può portare alla paura, che può portare gli investitori a prendere decisioni che altrimenti non potrebbero prendere
  • Se alcuni flussi di cassa sono necessari in una data successiva, maggiore volatilità significa una maggiore possibilità di un deficit
  • Una maggiore volatilità significa anche una più ampia distribuzione dei possibili valori del portafoglio finale

Detto questo, la volatilità rappresenta anche una possibilità di rendimenti migliori del previsto, e per gli investitori a lungo termine che sono pazienti, la volatilità può aiutare a generare risultati.


⏰ORIZZONTE TEMPORALE⏳

Una delle regole auree per il successo di un'ottima pianificazione finanziaria è trovare una giusta risposta alla domanda:

?Quanto tempo dare ad un investimento? ?

Nel post scorso ho parlato di Life strategy ma soprattutto di goal based strategy, ossia organizzare il proprio risparmio ed obiettivi e coerenti orizzonti temporali.

Questo grafico a torta dimostra quanto ancora siamo lontani da una buona educazione finanziaria.

Spesso leggendo commenti o post in molti gruppi di trader generalmente vedo affanno e tentativi di capire dove andrà il mercato nel breve, sia azionario che obbligazionario, con operazioni mordi e fuggi che reputo molto puerili per un buon investitore.

Sono operazioni che denotano, oltre a mancanza di pianificazione sul medio lungo periodo, una scarsa maturità dell'investitore ed una paura evidente di stare sul mercato beccandosi ribassi e rialzi. Con la presunzione di saper prevedere il mercato.

La realtà dei fatti è che queste operazioni oltre ad essere inefficienti e costose a causa dei costi di compravendita provocano di solito, quando va bene, un piccolo gain momentaneo e tuttavia un successivo immobilismo per assenza di idee, paura di ingressi errati e mancanza di pianificazione.

In numeri credo fortemente si tratti di un modo inefficiente di investire, faccio l'esempio dei mordi e fuggi su strumenti quali btp, quando stando semplicemente su altri strumenti e senza muovere un dito si guadagna (si è guadagnato) di certo di più, evitando inutili perdite di tempo.

Inefficienza, dovuta a mancanza di cultura e ad incapacità di stare sul mercato. E posso citare ancora l'esempio di chi entra ed esce dall'azionario globale, un mercato sul quale si fanno performance maggiori sul lungo periodi stando immobili ed accumulando sui ribassi. La conferma di tutto ciò è dai dati oggettivi. La mentalità del trader provoca una percentuale di insuccessi di circa l'ottanta per cento ( perdite addirittura), contro performance di benchmark notoriamente buone.

E in Italia❓

Si scopre, ma neanche troppo, dai dati una immaturità maggiore dell'investitore.

  • Mancanza di fiducia nel mercato
  • Paura
  • Ossessione di movimentare

Forse sono le principali motivazioni e chi non le ha vissute? Ci sono passati tutti.

Poi c'è chi si sveglia e capisce. Chi no.

Certo non mi stupisce scoprire che in nazioni con educazione finanziaria più elevata (Svizzera e Germania ad esempio) l'orizzonte di investimento sia quasi doppio di quello italiano. Più che buffo in effetti è l'evidenza di un comportamento di natura culturale.

Ecco come dovrebbe essere organizzato il patrimonio durante la vita intera di una famiglia :