Il 2020 sarà l’anno della volatilità?
Per il momento no ma la strada è quella giusta.
Tutti i mercati finanziari “giocano” sulla volatilità e le asimmetrie informative, sfidarli cercando di governarli o anticiparli fa cadere sempre in perdite importanti.
Negli ultimi giorni della seconda settimana Giugno abbiamo assistito ad un ritorno della volatilità ed a mercati globali con importanti segni rossi in chiusura.
E come funghi puntualmente si riaffacciano sui mezzi di informazione venditori di segnali predittivi o professionisti nella vendita di doti divinatorie inesistenti piuttosto che di professionalità.
Parlo ovviamente con cognizione di causa perché alla fine nessuno ha mai il coraggio di pubblicare i risultati di tali doti. Per questo oggi vorrei fare con voi un ragionamento razionale per arrivare ad un pensiero da investitori maturi.
Prendiamo ad esame lo S&P 500, per la quantità di informazioni a disposizione e l’efficienza del mercato.
Già ho scritto in precedenza del maggior rischio che si assume un investitore facendo market timing ed ancora di più un consulente, che dovrebbe in primis proporre protocolli che riducano al minimo i pericoli per chi investe.
Perdere SOLO 10 dei migliori giorni nel decennio 1993-2013 dimezza il rendimento medio annuo.
Restando semplicemente fermo, rispettando il piano di 10 anni che avevi concordato con il tuo consulente finanziario avresti ottenuto un rendimento del 9,22% annuo. Andando dietro a sensazioni, mal di pancia o a chi ti vende di saper leggere prima il mercato e perdendo 10 dei migliori giorni in 10 anni il tuo rendimento medio annuo sarebbe sceso a 5,49%.
Perché ti sto dicendo questo?
Adesso ci arriviamo.
Questo 2020, e siamo solo a metà, per il momento ha 3 delle 25 peggiori perdite e 2 dei 25 maggiori guadagni per lo S&P 500 dal 1928:
Anche i giorni con grandi variazioni non scherzano mica:
Ci sono state 26 variazioni giornaliere del 3% o più. Negli ultimi 7 anni, ce ne sono state solo 8 in totale.
Tanti di voi si ricorderanno l’ultima crisi del 2008. In questo momento siamo sostanzialmente allo stesso punto:
A tanti di voi avranno detto che semplicemente restando fermi nel 2008 avreste recuperato tutta la perdita nel 2009 e magari partecipato al seguente mercato rialzista, tra i più forti di sempre.
In due anni circa si sarebbe ripianato tutto, e anche la perdere solo qualche giorno avrebbe compromesso il recupero senza tener conto ai meccanismi mentali che si innescano una volta usciti dal mercato e la ricerca del giusto momento per rientrare.
Ragionando sul presente, questo 2020 resterà tra gli anni più imprevedibili e volatili della storia con una discesa di oltre il 30% in 40 giorni circa e una seguente risalita del 45% in 50 giorni.
In 90 giorni abbiamo vissuto a dei movimenti di mercato come quelli del biennio 2008/2009.
Ricordi all’inizio la tavola relativa a quanto influisce perdere solo 10 dei giorni migliori in un decennio?
La metà del rendimento medio annuo.
Secondo te pensi sia realmente possibili indovinare esattamente anche 2/3 giorni migliori o peggiori in 90? ed in anticipo?
Secondo te vale la pena prendersi questo rischio?
Il giusto approccio al “mattone” come investimento
Investire negli immobili è una delle prerogative di della cultura italiana, ma spesso si eccede dimenticando di considerare il mercato immobiliare esattamente come tutti gli altri strumenti finanziari. Approfondiamo i fattori positivi e le criticità come per qualsiasi altro investimento.
5 fattori da considerare sempre
I fattori più importanti da esaminare per investire in immobili sono almeno cinque:
- la valutazione degli immobili a rivalutarsi nel tempo
- le tasse e le imposte
- la locazione
- la manutenzione
- l’illiquidità dell’investimento.
Nel patrimonio e nella gestione dello stesso diventa essenziale detenere un atteggiamento lungimirante che consideri un’ampia diversificazione degli investimenti tra molteplici strumenti finanziari, in modo da ripartire i pericoli evitando una eccessiva concentrazione in un settore o in una asset class. Allo steso modo avere grandi concentrazioni patrimoniali in immobili può sbilanciare in maniera preoccupante il portafoglio patrimoniale verso i rischi di una sola asset class.
Il grafico sopra prende in esame gli indici immobiliari dal 2005 ad oggi sia a livello di prezzo che di numerosità delle compravendite. Investire in immobili viene da sempre considerato un atteggiamento sicuro e stabile nella mente dell’italiano ma i numeri non dicono ciò.
Negli ultimi 15 anni il valore di un immobile in Italia è sceso in media del 10%: tenuto conto anche dell’effetto dell’inflazione, la perdita di potere d’acquisto di un investimento in immobili nel nostro paese è ammontata dal 2005 a oggi a circa il 26%.
L’immobile è si sempre restato la, facilitando alla nostra mentre l’associazione a qualcosa di solido ma poi bisogna fare i conti con il mercato e riaffacciarsi alla realtà dei fatti.
Immobili ed azioni nel tempo
Uno studio del 2017 della Federal Reserve Bank of San Francisco (“The Rate of Return on Everything, 1870–2015”) che ha analizzato i tassi di rendimento reali delle attività finanziarie e immobiliari, dal 1870 al 2015, in 16 paesi del mondo conferma come nel lunghissimo termine, l’investimento in immobili si dimostra meno remunerativo rispetto alle azioni.
Come si può leggere nella tabella seguente, risulta che in Italia dal 1950 al 2015, il rendimento medio annuo reale delle azioni si sia attestato nel nostro paese al 6,18% contro il 5,55% di quello dell’immobiliare, mentre dal 1980 al 2015 il mercato azionario si è apprezzato in media del 9,45% contro il 4,57% dell’immobiliare.
TASSO DI RENDIMENTO REALE DEL MERCATO AZIONARIO E DI QUELLO IMMOBILIARE
Paese | Dal 1950 | Dal 1980 | ||
Azioni | Immobiliare | Azioni | Immobiliare | |
Australia | 7,57 | 8,29 | 8,78 | 7,16 |
Belgio | 9,65 | 8,14 | 11,49 | 7,20 |
Danimarca | 9,33 | 7,04 | 12,57 | 5,14 |
Finlandia | 12,81 | 11,18 | 16,17 | 9,47 |
Francia | 6,38 | 10,38 | 11,07 | 6,39 |
Germania | 7,52 | 5,29 | 10,06 | 4,12 |
Italia | 6,18 | 5,55 | 9,45 | 4,57 |
Giappone | 6,32 | 6,74 | 5,79 | 3,58 |
Olanda | 9,41 | 8,53 | 11,90 | 6,41 |
Norvegia | 7,08 | 9,10 | 11,76 | 9,81 |
Portogallo | 4,70 | 6,01 | 8,34 | 7,15 |
Spagna | 7,11 | 5,83 | 11,00 | 4,62 |
Svezia | 11,30 | 8,94 | 15,74 | 9,00 |
Svizzera | 8,73 | 5,64 | 10,06 | 6,19 |
Regno Unito | 9,22 | 6,57 | 9,34 | 6,81 |
USA | 8,75 | 5,62 | 9,09 | 5,66 |
Media non ponderata | 8,24 | 7,46 | 10,68 | 6,42 |
Media ponderata | 8,13 | 6,34 | 8,98 | 5,39 |
Nota: media dei rendimenti reali annuali. Federal Reserve Bank of San Francisco (“The Rate of Return on Everything, 1870-2015”)
Ad aggravare i rendimenti degli immobili, non conteggiati nella tabella, ci sarebbe anche altri due fattori variabili:
- Tasse e imposte
Se al momento la prima casa resta immune ai trattamenti fiscali, nel caso degli altri immobili il peso di IMU, tasse locali di vario genere, spese condominiali, pagamenti delle utenze domestiche è tutt’altro che trascurabile. In prospettiva, tenendo conto che le seconde case vengono considerate un bene ‘non di prima necessità’, non è affatto escluso che la scure del fisco nazionale e comunale non ricada ancora sugli immobili non prima casa. In tutti i casi, per chi acquista un immobile per affittarlo, le problematiche non mancano. Oltre alle tasse e alle imposte va considerato che il mercato degli affitti in Italia non si è ancora ripreso dalla grande crisi del 2008-2009. Esistono vaste aree dove l’offerta supera di gran lungo la domanda mentre dove avviene il contrario, i prezzi hanno raggiunto quotazioni al mq esagerate. Ad ogni modo, si stima che le diverse voci di tasse, imposte e spese arrivino ad incidere tra il 40% e il 50% del canone di affitto. Inoltre, emerge un elevato tasso di morosità da parte degli inquilini a cui non sempre i proprietari degli immobili possono opporsi per tutelare i propri diritti. - Le spese di manutenzione e l’illiquidità dell’investimento
Per tenere in ordine un appartamento il proprietario deve intervenire in modo frequente sia per preservare il valore commerciale dell’immobile (facciata della casa, imbiancatura, tubature, infiltrazioni ecc.) e sia per rispettare le norme statali e locali, peraltro in continua evoluzione anno dopo anno.
Infine, ma non certo per importanza, va ricordato come la natura degli investimenti immobiliari sia poco liquida. Per vendere la propria casa, soprattutto a un prezzo ragionevole, serve aspettare a volte diversi mesi. Vanno poi aggiunti anche gli eventuali costi di intermediazione che sono abbastanza elevati. L’illiquidità del mercato immobiliare rappresenta un fattore di rischio: chi si trovasse costretto a vendere in poco tempo potrebbe essere portato ad accettare offerte inferiori ai costi sostenuti in partenza, ottenendo una perdita dal proprio investimento. Meglio un’asset allocation con un’ampia diversificazione finanziaria
Alla luce di tutte queste considerazioni con la sola doverosa eccezione della prima casa, per la quale entrano in gioco aspetti personali che possono stravolgere qualsiasi valutazione strettamente economica, è evidente come risulti più efficace una opportuna diversificazione finanziaria. Se si possiede già una prima casa, è sconsigliabile dedicare tutti i risparmi (o gran parte di essi) al settore immobiliare in modo da ridurre notevolmente il rischio del portafoglio complessivo. Un atteggiamento lungimirante è quello di pianificare un’asset allocation che consideri un’ampia diversificazione degli investimenti tra molteplici strumenti finanziari, tra cui una parte che rappresenti pure il real estate globale
Uno sguardo al passato per diventare investitori intelligenti del futuro
Siamo alla conclusione del mese di Maggio ed a 60 giorni dall’inizio del mercato più sorprendente dal dopo guerra. Dal più ripido mercato orso della storia all’eccezionalità di un mercato toro all’interno. Ma come ogni crisi, si possono celare delle grandi opportunità per tutti gli investitori con il giusto pelo sullo stomaco. Gli investitori che trovano il coraggio e la convinzione di attenersi ai loro piani a lungo termine sono spesso ricompensati dal rimbalzo dei mercati.
Per aiutarti a mettere nella giusta prospettiva i mercati recenti, andiamo a concentrarci su tre fatti classici sui recuperi storici del mercato ed anche su tre errori che potrebbero costare cari ad ogni investitore sprovveduto.
3 punti sui recuperi di mercato
n. 1: i recuperi sono stati molto più lunghi e più forti delle flessioni
La buona notizia è che i mercati al ribasso sono stati relativamente brevi rispetto ai recuperi. Infatti, mentre nel bel mezzo della tormenta finanziaria può sembrare durino per sempre, in realtà le flessioni di mercato sono molto meno impattanti rispetto all’impeto a lungo termine dei mercati rialzisti.
Sebbene ogni declino del mercato sia unico, negli Stati Uniti, il mercato orso medio dal 1950 è durato 14 mesi. Il mercato toro medio è stato più di cinque volte più lungo.
La differenza nei rendimenti è stata altrettanto drammatica. Anche se il mercato toro medio ha registrato un guadagno del 279%, i recuperi non sono sempre così semplici. Gli investitori, infatti, devono spesso resistere a titoli spaventosi, significativa volatilità del mercato e ulteriori riduzioni azionarie lungo la strada. Ma gli investitori che rimangono concentrati sul lungo termine sono spesso meglio attrezzati per guardare oltre il rumore e attenersi al loro piano.
n. 2: dopo forti cali, i mercati si sono ripresi rapidamente
Naturalmente, non sappiamo esattamente come sarà la prossima ripresa, ma la storia ci mostra che le azioni si sono spesso riprese vigorosamente a seguito di forti ribassi. Analizzando le 18 maggiori flessioni del mercato USA dalla Grande Depressione ad oggi in ogni caso lo S & P 500 era più alto cinque anni dopo. I rendimenti in questi periodi di cinque anni sono stati in media superiori al 18% all'anno.
I rendimenti sono stati spesso più forti dopo i ribassi più ripidi, riprendendosi rapidamente dai bottom del mercato. Il primo anno successivo ai cinque maggiori mercati ribassisti negli ultimi 90 anni ha registrato una media del 71%, sottolineando l'importanza di rimanere investiti ed evitare l'impulso di abbandonare le azioni durante la volatilità del mercato.
n. 3: alcune delle aziende più influenti del mondo sono nate durante le riprese di mercato
Molte aziende hanno iniziato in periodi di crisi economica e sono diventate nomi familiari.
Per evidenziarne solo alcune nel mercato statunitense: McDonald's è emerso nel 1948 a seguito di una recessione causata dalla smobilitazione del governo USA da un'economia di guerra. Walmart arrivò 14 anni dopo, all'epoca del "Flash Crash del 1962" - un periodo in cui l'indice S&P 500 diminuì di oltre il 22%. Airbus, Microsoft e Starbucks furono fondati durante l'era della stagflazione degli anni '70, un decennio caratterizzato da due recessioni e uno dei peggiori mercati orso della storia degli Stati Uniti. Non molto tempo dopo, Steve Jobs entrò nel suo garage e fondò una piccola azienda di computer chiamata Apple.
La storia ha dimostrato che le aziende forti trovano il modo di sopravvivere e persino prosperare quando i tempi sono difficili. Quelli che possono adattarsi a condizioni difficili e diventare più forti spesso fanno investimenti interessanti a lungo termine.
3 errori che gli investitori dovrebbero evitare
Errore n. 1: provare a cronometrare i mercati
È il tempo, non il tempismo, che conta negli investimenti. Portare i tuoi soldi fuori dal mercato in discesa significa che se non torni al momento giusto, non puoi sfruttare appieno il beneficio di una ripresa.
Prendi in considerazione un esempio di ipotetico investitore che ha venduto titoli durante la recessione del mercato statunitense del 2008-2009, e poi ha cercato di cronometrare il mercato, saltando dentro quando ha mostrato segni di miglioramento. Perdere anche i 10 migliori giorni della ripresa avrebbe danneggiato significativamente i risultati a lungo termine dell'investitore - e più i giorni "buoni" mancano, più la perdita è ripida.
Gli investitori che sono più titubanti nel investire tutto il capitale in una volta devono considerare strumenti come piani di accumulo o adottare un planning di ingressi concordati con il consulente per avere maggiore stabilità nei mercati volatili.
Errore n. 2: supporre che le informazioni negative di oggi identifichino un brutto momento per l’investimento
Le sfide economiche e geopolitiche odierne possono sembrare senza precedenti, ma uno sguardo alla storia mostra che ci sono sempre stati motivi per non investire. Nonostante i titoli negativi, la tendenza a lungo termine del mercato è sempre stata al rialzo.
Prendi in considerazione un investimento nello S & P 500 nel giorno in cui Pearl Harbor fu bombardata nel 1941. Qualcuno che rimase investito per i successivi 10 anni avrebbe avuto in media un rendimento annuo del 16%. Allo stesso modo, un investimento di $ 10.000 nell'indice S&P 500 nel giorno in cui Lehman Brothers ha dichiarato il fallimento nel 2008 sarebbe cresciuto a oltre $ 30.000 10 anni dopo. La storia ha fornito numerosi esempi come questi.
Grandi opportunità di investimento emergono spesso quando gli investitori si sentono più pessimisti. L'epidemia di coronavirus può essere diversa da qualsiasi cosa abbiamo affrontato prima, ma l'incertezza non è una novità per il mercato, che continua a essere resistente nel tempo.
Errore n. 3: concentrarsi troppo sul breve termine
La volatilità del mercato è particolarmente scomoda quando ci si concentra su alti e bassi a breve termine. Invece, diventa digeribile se si estende l’ orizzonte temporale concentrandosi sulla crescita a lungo termine degli investimenti e sui progressi fatti verso obiettivi iniziali.
Considera la tabella seguente che mostra prospettive contrastanti dello stesso ipotetico investimento. La visione a breve termine è quella che molti investitori hanno dei loro portafogli: tracciare i rendimenti in brevi periodi di tempo. La visione a lungo termine traccia lo stesso investimento esatto nello stesso periodo, ma mostra invece una variazione annuale del valore del portafoglio investito. Con questa prospettiva, le fluttuazioni a breve termine del primo grafico si sono attenuate nel tempo e l'immagine di un portafoglio in crescita diventa più chiara.
Ricorda che i mercati orso non durano per sempre. Mantenere una prospettiva a lungo termine può aiutare a mantenere gli investitori concentrati sugli obiettivi che contano di più.
Abbiamo visto e fatto alcune considerazioni sul passato per essere investitori intelligenti nel futuro quindi ora ti resta da fare solo un ultimo passo:
Prepara il tuo portafoglio per la prossima ripresa del mercato
“Corri e vendi tutto” anzi no!
Vendere tutto e aspettare la fine della tempesta è la tentazione che avrà persuaso tanto investitori ad inizio crisi da Covid19. Cadere in questo tranello emotivo fà da moltiplicatore di problematiche per l’investitore come, rendere una perdita da ‘virtuale’ a‘reale’o, peggio ancora, trovarsi invischiati con il dubbio di quando sia il giusto momento per rinvestire la liquidità. Guardiamo al passato per trarne degli insegnamenti per il futuro.
Piazzarsi coerentemente con il giusto profilo di rischio ed un portafoglio “robusto” è la miglior garanzia di resilienza per ogni investimento. La correzione del 2008, infatti, insegna che restare investiti nella giusta maniera costituisce una solido scudo a qualsiasi momentanea turbolenza.
Quindi meglio evitare di crearsi ulteriori problemi perché:
- Quando si decide di disinvestire, si contabilizza una perdita che da ‘virtuale’ diventa ‘reale’;
- Nel momento in cui si decide di vendere, si hanno a disposizione sostanzialmente due opzioni: si contabilizza la perdita e si rimane in liquidità oppure si aspetta a rientrare in un secondo momento.
- Nel primo caso si rinuncia a partecipare al rialzo strutturale di lungo termine dei mercati finanziari, in particolare di quello azionario. Prendendo un investimento nell’azionario USA ininterrotto dal 12/9/2008 al 27/3/2020 (cioè in un periodo che include sia la profonda correzione della crisi 2008-2009 che quella attuale partita lo scorso 19 febbraio) 100 mila euro sarebbero cresciuti fino a 266.750 euro (+166,75%) mentre se l’investimento fosse stato riscattato il 15 ottobre 2008 per poi impiegare tutto il ricavato in fondi monetari euro il capitale al 27/3/2020 sarebbe ammontato a 76.026 euro (fonte: elaborazioni in euro su indice S&P 500 e indice dei fondi monetari euro).
- Nella seconda opzione, invece, è necessario individuare il momento in cui rientrare. Quando farlo? Come si riesce a sapere quando la situazione è tornata in carreggiata? Qual è o quali sono gli elementi che permetteranno di rientrare sul mercato? Nel tentativo di individuare il momento esatto (market timing) il rischio, come abbiamo ipotizzato nell’esempio, è quello di perdersi una buona parte del recupero dei mercati. I quali, è bene tenerlo sempre bene a mente, si muovono con largo anticipo rispetto all’economia e al contesto: i loro movimenti tendono ad anticipare gli scenari all’orizzonte, siano essi negativi che positivi con una rapidità altrettanto veloce quanto lo è stata la correzione.
La soluzione per evitare ciò sta nel fatto che ogni investitore deve far suo il fatto chenon sappiamo quando una crisi potrà accadere, ma come tutte quelle del passato anche questa causata dall’epidemia da coronavirus avrà una sua fine. La messa in pratica, poi, sta nel restare investiti facendo leva su un portafoglio durevole, ben diversificato nelle asset class, nelle valute, nelle fonti di rendimento, e progettato per raggiungere precisi obiettivi a medio lungo termine, costituisce un solido scudo a qualsiasi momentanea turbolenza.
Sell in May and… stay at home
Si è appena conclusa l’ultima settimana del mese di
Aprile sui mercati azionari e c’è già chi inizia a rispolverare come ogni anno
il detto “Sell in May and go away”, quanto mai fuori luogo visto il momento.
Il 30 Aprile si è chiuso il miglior mese della borsa
di New York, ma se al 31 Marzo 2020 ti avessi chiesto di scrivere la tua
previsione per il mese successivo cosa avresti scritto? Rimbalzo, ribasso fine
del mondo?
La verità è che è IMPOSSIBILE fare previsioni.
Questo è ciò che scrivevano alcune riviste blasonate di finanza, e se non basta
Goldman Sachs, una delle case di investimento più importanti del mondo, stimava
che lo S&P500 avrebbe raggiunto il valore di 2000punti, prima di ripartire
verso prezzi più elevati.
Non so voi, ma io me li immagino davanti a mille
schermi tutto il giorno e con accesso ad “informazioni privilegiate” . Stando
alla previsione un investitore avrebbe dovuto vendere il 16 Marzo per
ricomprare a 2000 ( dopo un altro -20%) e con la liquidità pazientare fino al
minimo e rientrare. Ma poi l’imprevisto! Il minimo invece è stato a 2191 ed,
ancora peggio, è partito un forte rimbalzo che sancisce Aprile 2020 come tra i
migliori mesi di sempre per la borsa americana.
E se Goldman Sachs prende cantonate del genere vi
sembra realistico che qualcuno sappia fare previsioni ed anticipare il
mercato?NO.
Come questa, il web è pieno di guru e venditori di
previsioni, le più in voga:
- rimbalzo del gatto morto;
- ripresa a V, a W, a U;
- disfatta delle economie e crollo dei
mercati azionari mondiali; - reset dei mercati e tante altre ipotesi.
ed altre che inizieranno con “secondo me andrà a..”;
“penso che vedremo…”; “i mercati faranno…”, è altre formule che lasciano sempre
aperte tutte le porte probabilistiche.
La realtà è che tutti i ragionamenti di pre-visione e
le analisi ex ante, servono davvero a poco se non a creare confusione.
Investire è una cosa seria, quindi meglio partire dalle certezze: il mercato oscilla, tentenna e traballa ma
alla fine sale nel tempo.
Questa non è una previsione ma è il meccanismo del
funzionamento dei mercati stessi. Prendiamo l’indice di mercato per eccellenza
che rappresenta le principali aziende USA, ossia lo S&P 500. 2000, 2008,
2011 sono le ultime crisi e tutte le volte è sopravvissuto ed anche cresciuto perchè
è il mercato stesso che fa selezione.
Questo è oggi il paniere di titoli che compongono lo
S&P500. Storicamente è cambiato, si è modificato e sarà sempre così. Perché
chi saprà reagire ed adattarsi alla nuova situazione generata riuscirà non solo
a sopravvivere, ma a sfruttare le occasioni che si sono presentate. Al tempo
stesso, chi non si adatterà, sarà destinato a scomparire. Ecco come mai i
mercati, sul lungo periodo, crescono sempre.
Patrimoniale alle porte?
L’argomento che va per la maggiore sul web in
questo momento è la possibilità di un PATRIMONIALE
sui CONTI
CORRENTI e di PRELIEVO
FORZOSO DELLE SOMME.
L’ultima volta successe nel 1992, e sono sicuro
qualche lettore se lo ricorderà.
La lira era crollata e l’Italia attraversava un periodo di forte crisi. Il Governo Amato approvò un prelievo forzoso del 6 per mille (6 euro ogni 1000) su tutti i conti correnti e libretti di risparmio.
Ho ricevuto
molte richieste da risparmiatori ed investitori spaventati, su come poter “coprirsi”
da questo rischio.
Prima di vedere alcune soluzioni però, facciamo un po’ di
chiarezza:
- Cos’è la patrimoniale: La
patrimoniale è in sintesi un provvedimento di
aumento delle tasse a carico del contribuente calcolato sul
“patrimonio” e non
sul “reddito” del cittadino. - Come funziona la patrimoniale:
La patrimoniale può colpire chiunque possieda beni immobili, come per esempio la casa, o
beni mobili, come azioni, obbligazioni, e perfino il conto corrente. Per esempio, per il solo fatto di possedere una
casa, il proprietario sarà obbligato a pagare una percentuale, a scadenza
fissa, calcolata sul valore catastale dell’immobile. La percentuale non dipende
dal suo reddito, ma potrebbe essere legata solo alle caratteristiche
dell’immobile (posizione, stato di conservazione, metratura…). - Una nuova patrimoniale come potrebbe essere introdotta: C’è la possibilità che venga aumentato il prelievo fiscale sulle
eredità. Questa manovra potrebbe riguardare sia la percentuale applicata per
tassare l’eredità (più alta), sia la soglia di esenzione dal pagamento (più
bassa).Potrebbe aumentare l’imposta di bollo su conto corrente e conto
deposito, oppure, potrebbe aumentare la tassazione sui guadagni dei prodotti
finanziari. La patrimoniale coinciderà con il ripristino dell’Ici o dell’Imu
sulla prima casa. Infine, la patrimoniale potrebbe coincidere con un prelievo
forzoso sui conti corrente.
Dall’inizio
della pandemia, ma anche prima, se ne parla tanto data la condizione in cui
versa lo stato
italiano. Una tassa patrimoniale sarebbe un ottimo modo per
abbassare notevolmente il nostro
debito pubblico e migliorare così l’attuale situazione della nostra economia.
Fatta chiarezza, il primo consiglio è NON
FATEVI PRENDERE DAL PANICO.
La situazione è difficile ma non penso lo Stato vada ancora
ad attingere dai contribuenti con nuove
tasse, visto che
già abbiamo due patrimoniali come l’Imu e la Tasi o l’imposta di bollo sul
dossier titoli dello 0,2% annuo. Anche l’evenienza di un prelievo forzoso,
comunque non impoverirebbe nessuno visto che parliamo sempre di una percentuale
sul denaro liquido.
Magari, è più probabile un “aggiornamento” della tassazione su successioni e donazioni.
L’Italia, infatti, ancora oggi vive in una situazione di privilegio rispetto a tutti gli altri vicini Paesi Europei.
In conclusione, COME SI PUÒ’ SFUGGIRE DALLA PATRIMONIALE?
Dipende da come verrà scritta l’eventuale patrimoniale futura,
e questa è la più grande incertezza.
Guardando al passato, la situazione patrimoniale italiana e l’immediatezza
dell’eventuale misura rende la disponibilità liquida nei conti la vittima
designata. Su tale considerazione le
forme di previdenza complementare, ad esempio, le polizze vita, i piani
pensionistici o altre forme di accantonamento come fondi, etf ed etc
sarebbero inaccessibili allo Stato.
Millennials alla prova
Il 2020, fino ad ora, sta confermando il vecchio proverbio “anno bisesto, anno funesto” ma soprattutto è il primo vero e proprio banco di prova per tanti giovani investitori.
Ansia, timore ed incertezza sono i compagni di viaggio nel 2020 per tanti millennials investitori alle prese con la prima e vera correzione degli ultimi 10 anni.
Ho pensato di dare alcuni consigli su come sopravvivere al momento partendo da un articolo di Ben Rizzuto di Janus Henderson che illustra l'importanza di conservare una prospettiva di lungo termine nei momenti di volatilità a breve termine portando alcune citazioni dal passato tratte dalle opere di Epitteto.
Che cosa puoi controllare?
Ecco che cosa aveva affermato Epitteto in merito al concetto di controllo:
"Il compito principale nella vita è semplicemente questo: identificare e separare le cose in modo da poter dire chiaramente a me stesso quali siano gli elementi esterni che non sono sotto il mio controllo e quelli che invece hanno a che fare con le scelte che effettivamente posso controllare."
Epitteto, Discorsi, 2.5.4-5
In sintesi: Non puoi controllare i mercati - nessuno può farlo. Possono salire e scendere, ed è quello che hanno fatto per anni. Il momento che attraversiamo attualmente è qualcosa che molti altri hanno sperimentato nel corso degli anni.
Se non puoi controllare i mercati, che cosa puoi controllare? La chiave per navigare in questo tipo di volatilità è la nostra reazione. Gli ultimi giorni per te possono essere stati un'alternanza di disperazione, rabbia e frustrazione. Queste emozioni possono portarci a fare errori prematuri (e costosi). Per esempio vendendo investimenti scesi al livello minimo, o quasi, del mercato. Ricorda che la regola fondamentale per investire nel mercato finanziario è acquistare nei momenti di ribasso e vendere nei momenti di rialzo; se ti lasci travolgere da queste emozioni e vendi ora, potresti stare facendo l'esatto contrario.
Discernere tra eventi di breve e lungo termine
Primo, non lasciarti trascinare dalla forza dell'impressione. Dille: "aspetta un attimo, fammi vedere chi sei e da dove vieni - lascia che ti metta alla prova..."
Epitteto, Discorsi, 2.18.24
Non puoi controllare gli alti e bassi del mercato, ma ciò che puoi controllare è come sei investito - ossia, la tua asset allocation.
Come suggerisce il nome, l'asset allocation è la percentuale del tuo patrimonio che hai distribuito tra azioni, obbligazioni o altre categorie di investimento. Sei giovane, pertanto il tuo orizzonte temporale (ovvero, quando ti servirà questo denaro) è piuttosto lungo. Non lo ritirerai per almeno 20 - se non 30 o addirittura 40 - anni. Il tuo orizzonte temporale più lungo ti consente di essere più aggressivo assegnando una quota maggiore del tuo patrimonio ad azioni e minore a obbligazioni.
Il motivo per cui puoi permetterti di assumere un rischio maggiore, è che avrai più tempo per recuperare qualsiasi perdita eventualmente subita nel tuo portafoglio. Invecchiando, e avvicinandoti all'età del pensionamento, la tua asset allocation diventerà presumibilmente più conservativa; tuttavia, è un cambiamento che avviene gradualmente nel corso della vita e non dovrebbe basarsi su oscillazioni di breve termine.
Sfortunatamente, le emozioni derivanti da spostamenti di rilievo del mercato possono indurre molti investitori a fare cambiamenti drastici nella loro asset allocation. L'avversione alle perdite - l'idea che la sofferenza inflitta dalle perdite sia ampiamente superiore alla soddisfazione generata dai guadagni - incombe notevolmente quando i mercati sono volatili. A volte, questo disagio induce a convertire tutto in liquidità, cercando di limitare le perdite e avere un senso di controllo e sicurezza. È una soluzione che può alleggerire l'ansia, ma il rimedio è di breve durata.
La parte peggiore è che, quando i mercati tornano alla normalità, gli investitori spesso non riescono a riorganizzare adeguatamente la loro allocazione. Possono continuare ad essere più prudenti di quanto non dovrebbero essere con i loro investimenti, o mantenere la liquidità poiché continuano a risentire delle emozioni suscitate dagli eventi recenti.
In sintesi: Non devi modificare drasticamente la tua asset allocation di lungo termine in base a eventi di breve termine. Come mostra il grafico qui di seguito, ciò ha impedito storicamente agli investitori di partecipare ai rialzi del mercato.
Valore di un investimento ipotetico di USD 1.000 nel mercato azionario statunitense, 1988-2019
L'investitore colto
"Solo chi è colto è libero."
Epitteto, Discorsi, 2.1.21-23a
Non devi essere necessariamente un esperto dei mercati per avere successo come investitore; è importante conoscere e capire come funzionano i mercati finanziari in una prospettiva storica.
Nel corso degli anni si sono succedute svariate correzioni e recessioni. Si definisce come correzione un calo almeno del 10% dai picchi recenti, mentre si definisce spesso come recessione un periodo nel quale il tasso di crescita del PIL di un paese è negativo per due trimestri consecutivi. Abbiamo assistito a correzioni e recessioni nel 1990, 2000, 2008 e in vari altri periodi del passato. E in ognuna di queste fasi, giovani investitori come te hanno provato la stessa paura che tu potresti star provando adesso. Tuttavia, se guardi alla successione degli andamenti nel tempo, puoi vedere che restare nel mercato nel lungo termine ha ripagato.
Guardare la performance del mercato in un breve periodo di tempo, può apparire così:
Il grafico precedente sembra una proposta perdente. Ma prendendo una certa distanza e considerando un periodo più lungo, è chiaro che questo è solo un piccolo pezzo di un quadro più ampio (e molto più favorevole).
In conclusione, restare investiti è generalmente una scelta saggia. La storia ha dimostrato che assumere una view di lungo termine e restare investiti alla fine ha ripagato. Se si guarda a varie recessioni del passato, sembrano piccoli incidenti di percorso lungo la strada di una crescita di lungo termine.
La tua esperienza con il mercato può essere relativamente breve. E l'inizio può essere difficile. Ma ricorda: il tuo successo finanziario di lungo termine non si realizzerà sulla base di emozioni di breve termine. In questi periodi potrebbe essere una buona idea spegnere la TV, smettere di guardare il mercato e dedicarti per un po' a te stesso ampliando le tue conoscenze.
Il bias del senno di poi
Quando è il momento giusto per entrare e uscire? , è la domanda che ogni investitore al mondo si trova periodicamente a chiedersi. Tanti studi hanno dimostrato che solo a posteriori è possibile sapere se i mercati finanziari hanno raggiunto il punto di minimo o il punto di massimo. Insomma nessuno li può conoscere né prima né durante.
Da anni la mia esperienza mi ha portato ha elaborare un protocollo, razionale e professionale, per eliminare ogni dilemma e dubbio che possono portare l’investitore all’errore.
Partiamo dai fatti per arrivarci insieme.
Il grafico mostra insieme uno dei mercati Orso più profondi e veloci della storia ma anche il mercato Toro che di è sviluppato dal punto di minimo di Marzo con un secco + 20%.
Dati, e considerazioni che sono evidenti ora con il senno di poi, perché così all’inizio del ribasso, del rialzo ed ora la probabilità che il mercato scenda o salga è sempre la stessa del 50%.
Questa è la realtà nel breve periodo.
L’immagine sopra è un esempio di quanto sia improbabile l’operatività giusta. Il giorno del dato sulla disoccupazione americana ( tra i più alti di sempre) il DowJones chiude con la migliore settimana dal 1939.
Questo perché i mercati anticipano, ragionano ad aspettative che possono peraltro essere anche disattese positivamente o negativamente.
In queste dinamiche si insinuano i bias dannosi per l’investitore dove magari durante un rialzo si è frenati nel comprare perché troppo tardi o nel ribasso restare immobile perché può scendere di più.
Tutti siamo perfezionisti, ma spesso poco realisti.
Prima accettiamo che fare il giusto market timing è impossibile prima si diventa investitori “adulti”.
L’unico modo per evitare tutto ciò è quindi utilizzare una strategia, adottare un protocollo incentrato sugli obiettivi e le disponibilità dell’investitore.
L’uso di un piano permette all’investitore di essere fautore del proprio percorso finanziario, il mercato il mezzo per realizzarlo.
Il protocollo che utilizzo parte dalla profilatura dell’investitore, per arrivare ad una scelta condivisa del profilo di rischio più adeguato in base all’esperienza, alla sostenibilità della volatlità ma soprattutto all’obiettivo ed all’orizzonte temporale scelto per la realizzazione.
Un piano permette di sapere in ogni fase di mercato cosa fare e come farlo senza cadere succubi degli umori del mercato.
Il mercato ha toccato il fondo oppure no?
Leggendo varie riviste e post del settore troverai chi dice che il mercato abbia ormai già toccato il suo punto più basso, chi sostiene l’opposto ed ancora qualcuno che parlerà di “dead cat bounce”, rimbalzo del gatto morto relativamente a quello di settimana scorsa. La realtà è una sola: nessuna di queste affermazioni è corretta.
Dinamiche di un mercato
ribassista, “dead cat bounce”
Per dead cat bounce si intende un rialzo momentaneo dei prezzi all’interno di un mercato ribassista.
Nella crisi del 2000 se ne
sono verificati almeno 6, come da immagine, mentre nel mercato orso che stiamo
vivendo al momento uno addirittura così potente da poter affermare che ci sia
stato un mercato Toro.
Ma attenzione, questo non significa che il ribasso sia
finito!
Ora in che situazione ci troviamo, dopo un -34% in un
mese e un +21% in una settimana?
Abbiamo passato il punto di minimo?
E’ partito il rimbalzo?
Sicuramente sono gli stessi dubbi che avranno avuto
gli investitori del 2000 o del 2008.
Ieri, come oggi, nessuno lo sa. Lo scopriremo magari
tra qualche tempo.
Chiunque affermi qualcosa in questo momento sta
prendendo decisioni con il senno di poi.
Ed è quantomeno azzardato
prendere decisione di investimento sulla base di supposizioni verificabili solo
a posteriori.
Avere rispetto per i propri investimenti e risparmi
significa non lasciare al caso scelte in maniera.
Con i tuoi soldi dovrai pagarti la pensione, la sanità
futura, l’istruzione dei tuoi figli, sopperire a eventuali cali di reddito.
In questi periodi di ribassi, come nel 2018, mi fa sinceramente sorridere la superbia mista a ignoranza di chi crede di riuscire ad azzeccare il timing del mercato.
Gli stessi secondo voi avranno “azzeccato”
i minimi nell’immagine? Quanti li avranno classificati come rimbalzi del gatto
morto?
Il
market timing giusto non esiste e nessuno vi avviserà
quando sarà toccato il minimo.
Avere una strategia prima che si verifichino mercati
ribassisti ti permette di sapere sempre cosa fare, non lasciando terreno
fertile ai dubbi ed all’emotività.
Da anni uso il mio PROTOCOLLO
di investimento con tutti i miei clienti investitori, e ad oggi è l’unico modo per affrontare con
serenità non solo un mercato che nel breve termine è incomprensibile
ma anche, più in generale, un mercato ribassista.
Investimenti e Covid19
Nei momenti di incertezza aumentano i dubbi anche sui propri investimenti. Ho radunato in questo articolo le principali domande che ho ricevuto sui miei social.
Il Corona virus sarà ciò per cui, al momento, tutti noi ci ricorderemo il 2020. Quella che sembrava inizialmente una situazione lontana a noi, è diventata oggi motivo di interesse comune dal punto di vista sanitario sicuramente, ma anche finanziario, I principali mercati, infatti, ancora oggi sono in preda alla molta volatilità scaturita dal clima di incertezza che aleggia un pò ovunque. Questo video ci riassume l'andamento delle principali borse da inizio anno.
In un momento così è importantissimo cercare di rimanere più razionali possibili nel rapporto con i propri investimenti. Per evitare che l’emotività possa portare chi ha investimenti a compiere scelte sbagliate, ho radunato le principali domande che mi sono state fatte da clienti e investitori cercando di rispondere in maniera semplice, chiara e diretta.
E' la classica situazione nella quale è l’emotività prende il sopravvento. Nessuno sa con certezza quando i mercati scenderanno, NESSUNO. Se ci fosse tutta questa certezza probabilmente staremo a fare tutti i gestori dei migliori fondi al mondo no?. E' “I M P O S S I B I L E” fare previsioni sempre ed a maggior ragione nel breve periodo.
Studi sulla finanza comportamentale dimostrano come le persone sbaglino in continuazione con queste previsioni e il passato ce lo dimostra.
E’ il giusto momento per vendere?
Parte la discesa sui mercati finanziari ed a tutti inizia a balenare per la testa questa domanda. Troviamo la risposta ragionando insieme. In uno scambio per guadagnare, bisogna comprare quando il prezzo è basso e vendere quando il prezzo è alto, giusto ?. Per gli investimenti funziona alla stessa maniera.
Purtroppo, però, l’emotività rischia di prendere il sopravvento e spingendoci verso decisioni che con il tempo si possono rimpiangere.
Proprio io dovevo prendere la discesa?
Fidati, il mercato non ce l'ha con te anzi, le discesa sono la normalità solo che vengono dimenticate molto in fretta. Mediamente dal 2009 ad oggi ci sono state più di 2 discese ogni anno e prontamente anche le risalite ecco perchè vale la pena aspettare, anche questa volta.
Quanto tempo ci vuole perchè il mercato recuperi?
Ci sono molti fattori che influenzano la rapidità del recupero. I 3 più importanti sono la profondità della discesa, il mercato di riferimento e soprattutto il modo in cui si è diversificato. Premesso che ogni investimento va valutato singolarmente, il fattore che incide principalmente è il tempo.
Il consulente mi ha chiamato proponendomi di comprare più obbligazionario abbassando il rischio. Va bene?
Facciamo un passo indietro per arrivare alla risposta. Sai qual'è il tuo profilo di rischio?. Questa è la prima domanda a cui dovresti aver trovato risposta prima di iniziare il tuo investimento, o meglio ancora la tua pianificazione. Sapere all'inizio ed individuare da subito la giusta profilatura evita proprio di avere questi dubbi nei momenti di ribasso. Quindi, DIPENDE.
Siamo in un mercato orso, come gestisco i miei investimenti ora?
Il fai da te in questi momenti rischia di essere terreno fertile per l'emotività, quindi il primo consiglio che ti do è di farti affiancare da un professionista nella consulenza finanziaria. Nella scelta non farti ammaliare da chi vanta di battere il mercato costantemente, è un venditore di fumo!. Un professionista nel settore si presenta come consigliere finanziario, proponendoti un protocollo di investimento ferreo che ti permetta di partecipare a pieno alla crescita dei mercati ma, soprattutto, di mantenere i giusti comportamenti nella tua vita finanziaria.
Sicuramente non ho risposto a tutte le domande, ma sicuramente queste sono le principali che frullano nella testa degli investitori in questo 2020.
Il consiglio finale è come sempre quello di farsi affiancare ad un professionista serio e riconosciuto, che sia un ottimo gestore emotivo dell'investitore ed abbai delle metodologie semplici, affidabili e trasparenti.