Fatti un regalo, risparmia!
In questa società del compra oggi ed inizia a pagare tra un pò in “comode” rate, non c’è più spazio per il risparmio. Eppure i nostri genitori facevano l’esatto contrario, mettevano da parte sempre,e risparmio su risparmio hanno accumulato patrimoni, noi debito e consumi senza freno.
Tanti di voi conosceranno un Mario, quindi per familiarità userò questo nome per farvi un esempio. Tante volte a Mario è stato proposto un piano di accumulo da 50€ al mese per iniziare una forma di accantonamento. Ha sempre rifiutato perchè proprio non riusciva a farlo.
Mario decide di fare degli aggiustamenti a casa e chiede un prestito in banca di 3.000 € con una rata mensile di 150 € al mese per 3 anni.
Mario realmente non poteva risparmiare o non voleva privarsi di qualcosa di superfluo?
Se Mario si fosse impegnato a risparmiare non avrebbe avuto bisogno del prestito e non sarebbe stato in debito con nessuno, ma soprattutto avrebbe sborsato di meno ed anzi magari avrebbe guadagnato dal suo risparmio.
Una cena in meno al mese sarebbe bastata per portare a Mario tutti questi vantaggi.
Tra iniziare a pagare le rate e risparmiare il passo è breve, ma sei te che devi decidere di invertire il modo di pensare. Non sarai più debitore quando non è veramente necessario.
Inizia a risparmiare quindi, attraverso strumenti semplici come il P.A.C., piano di accumulo di capitale.
Cosa si intende per Piano di Accumulo Capitale (o PAC)?
I Piani di Accumulo di Capitale permettono al risparmiatore di accedere all'investimento attraverso versamenti periodici di capitale. Nella pratica l’investitore apporta all’investimento somme costanti, a scadenze regolari e per un periodo di durata predeterminata, per acquistare una quantità di strumenti che sarà quindi diversa ad ogni versamento.Così facendo il capitale investito dal risparmiatore, in termini complessivi, cresce in modo graduale nel tempo.
Conviene agli investitori questa tipologia di investimento?
Sono numerosi i vantaggio dei piani di accumulo capitale:
- grazie alla sua flessibilità e alla possibilità di predeterminare la cifra da versare un Piano di Accumulo è spesso preferito dai risparmiatori che non hanno grandi cifre da investire e possono invece contare su entrate stabili e sicure;
- i PAC hanno il vantaggio di eliminare la componente stagionale dell’investimento nei mercati e ridurre il rischio legato a una tempistica errata;
- un altro vantaggio – di natura più psicologica e comportamentale - è quello di “costringere” l’investitore all’accantonamento di una somma in modo costante;
- investire in un PAC permette di non cadere nella cosiddetta “trappola dell’emotività”. Molto spesso i sottoscrittori di uno strumento finanziario decidono di investire o disinvestire sulla base dell’ultima tendenza. Una situazione che conduce alla trappola dell’emotività.
Fatti un regalo e fallo ai tuoi cari, RISPARMIA!
Investire non è una SCELTA ma un OBBLIGO
Lo dico da anni, ogni risparmiatore ha l'obbligo di dover investire.
La semplice inflazione annuale, anche se non percepita, di anno in anno diminuisce il potere di acquisto di ogni patrimonio. L'immobilismo in conto dei risparmi razionalmente garantisce una perdita ecco perche' ogni risparmiatore è obbligato a dover investire.
Ieri tra le varie letture che ogni giorni approfondisco per rimanere informato, ho molto apprezzato un'interessante video (da guardare fino alla fine) e dettagliato articolo di Milena Gabanelli sulle paure degli italiani e la scelta di spossessarsi dei soldi lasciandoli sul conto corrente.
" La paura degli italiani vale 1.371 miliardi "
Non investire i risparmi porta le famiglie italiane ad essere tecnicamente più povere.
Ecco il risultato della troppa ricchezza liquida sui conti correnti.
Vediamo insieme i punti cruciali dell'articolo:
- Di che cosa hanno paura gli italiani quando parliamo di soldi?
Del futuro, di rischiare troppo, di perderli? Partiamo dai numeri di Banca d’Italia: dei 4.287 miliardi di ricchezza finanziaria posseduta dalle famiglie italiane, ben 1.371 miliardi sono parcheggiati sui conti correnti. Non si incassano interessi, non si spende, non si investe. Secondo l’Abi nel 2018, i depositi della clientela residente sono aumentati di 32 miliardi rispetto al 2017. Una cifra uguale alla manovra di bilancio approvata a fine dicembre.
- E' ZERO la resa della liquidità sui c/c
Dai dati Abi il tasso di remunerazione medio di questa liquidità è dello 0,38%, ma scendendo nel dettaglio degli strumenti più utilizzati dalle famiglie si scopre che i conti correnti tradizionali rendono zero e costano: 142 euro per una famiglia che fa 228 operazioni l’anno. Il rincaro, negli ultimi tre mesi è stato del 3,7%. Il dato si riferisce a una media di sette banche italiane, secondo un’indagine de «L’Economia» del Corriere della Sera del gennaio 2019.
- Ma quanto costa non investire?
Diecimila euro posteggiati su un conto infruttifero dopo cinque anni diventano poco più di 9 mila, per colpa di costi e inflazione.
L'immagine parla chiaro: NON INVESTIRE I RISPARMI E' SBAGLIATO.
La paura, così come l'emotività in generale, per l'investitore è causa di cattive ed errate scelte di investimento. La non conoscenza della materia ma anche l'avarizia e la fretta del tutto e subito sono le principali cause di insuccessi finanziari.
La soluzione per non incappare in tali situazioni è una:
L'educazione finanziaria
Tenersi informati, affidarsi ad un consulente riconosciuto professionalmente, competente e trasparente nella sua attività sono le scelte migliori che puoi fare per i tuoi risparmi e per la serenità finanziaria tua e dei tuoi cari.
Età media della popolazione di ogni continente
Ho sentito tanto parlare negli ultimi giorni di decrescita infelice del nostro Paese. Sempre meno sono le nascite e sempre più i giovani che lasciano l'Italia.
Ampliando il discorso su scala globale all'inizio di questa settimana, la Bill e Melinda Gates Foundation hanno pubblicato la loro lettera annuale che mette in evidenza alcuni dati demografici del 2018, nonché le opportunità filantropiche che ne derivano per il futuro.
Tra molte informazioni e considerazioni interessanti, la lettera ha evidenziato una sorpresa di particolare interesse: l'età media del continente africano è di soli 18 anni.
ETÀ MEDIA, PER CONTINENTE
Continente | Età media |
---|---|
Europa | 42 anni |
Nord America | 35 anni |
Oceania | 33 anni |
Asia | 31 anni |
Sud America | 31 anni |
Africa | 18 anni |
Ciò che è interessante qui non è solo l'età media dell'Africa, ma anche che l'età media per ogni altro continente è di almeno 13 anni più anziana. In altre parole, questo significa che l'Africa è un vero modello esterno demografico.
Nella loro lettera, Bill e Melinda Gates rilasciano un ulteriore fatto che aiuta a cristallizzare ulteriormente: entro il 2100, si prevede che quasi la metà dei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni si troverà nell'Africa sub-sahariana.
ETÀ MEDIA, PER PAESE
La differenza di età media tra Africa ed Europa è abbastanza sorprendente, ma il divario si allarga ulteriormente quando guardiamo ai singoli paesi.
Ad esempio, Monaco è il paese con la popolazione più vecchia del mondo con un'età media di 53,1 anni, ma questo è circa 3,5 volte più alto dell'età media del Niger, dove è di soli 15,4 anni.
Ecco i cinque paesi più vecchi, insieme ai cinque più giovani:
Rango | Nazione | Età media (più giovane) | Rango | Nazione | Età media (più vecchia) |
---|---|---|---|---|---|
# 1 | Niger | 15,4 anni | # 1 | Monaco | 53,1 anni |
# 2 | Mali | 15,8 anni | # 2 | Giappone | 47,3 anni |
# 3 | Uganda | 15,8 anni | # 3 | Germania | 47,1 anni |
# 4 | angola | 15,9 anni | # 4 | Italia | 45,5 anni |
# 5 | Zambia | 16,8 anni | # 5 | Slovenia | 44,5 anni |
Mentre non sorprende che Monaco - una piccola e ricca città-stato che si trova sulla Costa Azzurra con una popolazione di appena 40.000 persone - è il paese più vecchio del mondo, sembra che l'età potrebbe essere una vera sfida futura per le principali economie.
Germania, Italia e Giappone hanno alcune delle maggiori economie del mondo con un PIL nominale complessivo pari al 12,2% ( l'Italia è al 10%) della produzione globale. Allo stesso tempo, sono anche tre dei paesi più vecchi in questo momento, e ciascuno di loro è destinato a raggiungere un'età media di 50 anni o superiore entro l'anno 2050.
Dall'altra parte dello spettro, ci sono più di 30 paesi con età media inferiore a 20 anni, con la maggior parte di loro in Africa o nel Medio Oriente.
LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA IN 1 MINUTO
Troppo indaffarati durante la settimana per rimanere informati sulle principali notizie dal mondo?
Ecco alcuni spunti per cercare di capire i fatti e le dinamiche che negli ultimi sette giorni hanno mosso il sentiment degli investitori e dei mercati globali. AA
Ecco alcuni spunti per cercare di capire i fatti e le dinamiche che negli ultimi sette giorni hanno mosso il sentiment degli investitori e dei mercati globali.
- Mini crak dell'economia USA
Il dato negativo -1,2% rispetto alle previsioni sulle vendite al dettaglio in Usa fà sorgere qualche perplessità sulla salute dell'economia americana.
Semplice rallentamento o si mostra lo spauracchio di una recessione?
frena-economia-usa
- Commercial War Usa-Cina.
Altro capitolo sulla guerra dei dazi.
Una delegazione americana si è recata in Cina per discutere un possibile accordo. Intanto Trump inizia a prendere in considerazione il prolungamento della tregua con la Cina visto l'ottimismo su una possibile risoluzione positiva.
cina-usa-delegazione-commerciale-statunitense-incontrera-xi-possibile-proroga-negoziale-4
- Recessione alle porte per la Germania
Il Fondo Monetario Internazionale taglie le stime sul Pil tedesco allo 0% dando conferma sul momento difficile per l'economia della Germani.
A pesare sul dato è principalmente la frenata del mercato automobilistico ed industriale fortemente connesso a Cina e Regno Unito, quest'ultimo con il problema Brexit.
la-germania-cresce-meno-perche-rispondono-economisti-tedeschi
- Muro messicano
Alla fine il Presidente Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in modo da sbloccare i fondi necessari per la costruzione del muro messicano e scatenando la protesta della sinistra.
trump-dichiara-l-emergenza-nazionale-il-muro-con-il-messico-serve
- Boom del debito USA
Solo negli ultimi 12 mesi, il debito pubblico statunitense è cresciuto di 1 trilione $, superando i 22 trilioni per la prima volta nella storia.
Questo dato a conferma del problema del debito mondiale ormai arrivato a cifre folli
USA-debito-22-trilioni-dollari-spesa-pubblica-deficit-record-Trump-Dipartimento-Tesoro/
Si conclude qua la settimana di informazioni dal Mondo.
Alla prossima.
Meglio lasciare i risparmi sul conto oppure no?
Tante volte mi viene chiesto se sia più conveniente lasciare i "soldi" sul conto corrente piuttosto che impegnarli in investimenti, e diciamocelo forse è il più grande dubbio del risparmiatore italiano.
Milioni di italiani considerano il conto corrente come il parcheggio più sicuro per i risparmi.
Spesso la decisione non matura da un ragionamento sensato e razionale ma piuttosto dalla paura della "non conoscenza" dell'argomento.
Questo spiega anche la continua richiesta di conti deposito o soluzioni a brevissimo termine, nonostante negli ultimi anni hanno avuto rendimenti rasenti allo zero.
Già ho scritto della fondamentale presenza della liquidità in una pianificazione finanziaria, cash-king, e chi vi propone di investire l'intero vostro risparmio fidatevi è più un venditore che un consulente.
Quindi, perchè è meglio investire i risparmi?
Pochi comprendono che lasciare i risparmi sul conto corrente espone il risparmiatore ad un costo-opportunità molto elevato, facendola semplice questa scelta vi fa' rinunciare ad un "potenziale guadagno".
Scegliendo di investire i risparmi anziché lasciarli parcheggiati sul conto corrente dà la possibilità di ottenere guadagni più elevati e proteggere dall’inflazione ( tassi-di-inflazione ) .
Prima di vedere con precisione un esempio su quanti soldi rinunci lasciando i tuoi risparmi sul conto corrente, è importante dire che qualsiasi conto corrente ( oggi ce ne sono di ottimi a costo ZERO ) è fondamentale per la vita quotidiana e fondamentale per la gestione dei risparmi.
Insomma nel 2019 tutti devono avere un conto corrente.
Vediamo se conviene tenere i soldi sul conto corrente
La situazione odierna europea con i tassi rasenti allo zero fa si che la liquidità sul conto venga praticamente remunerata con un bel ZERO.
Quindi oggi lasci 100 € nel conto tra un anno ritrovi 100 € ma non sono gli stessi a causa dell'inflazione, che riduce il tuo potere di acquisto.
Oggi in Italia l'inflazione è dell' 1,09% , quindi che tu lo voglia o no, tra un anno sarai in grado di comprare meno prodotti e servizi con gli stessi 100 € di oggi.
Moltiplica questo effetto dell’inflazione sui tuoi risparmi per anni e capirai da solo che lasciarli nel conto corrente è devastante.
Immagina solo che l'obbiettivo della BCE è portare l'inflazione al 2% annuo, ciò significa che in 10 anni i tuoi 50.000 € sul conto corrente avranno perso il 20%.
L'effetto negativo dell'inflazione avrà eroso i tuoi risparmi sul conto di 10.000 €.
Quale è allora il vantaggio di investire i risparmi?
Abbiamo visto che lasciando 50.000 € liquidi in conto dopo 10 anni ed un inflazione del 2% avranno un valore reale di 40.000 €.
Ipotizziamo di investire i tuoi risparmi, con un profilo rischio/rendimento moderato. Dopo 10 anni avranno un valore reale di 65.000 euro.
Un rendimento di circa il 30% non è un miraggio, oggi il buon btp decennale ha rendimenti di circa il 3% annuo per fare un esempio banale.
Sei ancora convinto che sia meglio lasciare i tuoi risparmi sul conto?.
Guarda,un asino che vola...con i vostri soldi
Ancora non era accaduto per il 2019 e sinceramente mi stavo preoccupando.
Ieri tra le varie notizie lette nel web leggo di un tale Vito Rizzo, promotore sedicente, che proponeva investimenti immobiliari in America e Germania promossi con protezione del patrimonio e rendimenti fino al 96%.
Ma che dave davero ancora c'è chi continua, e ricontinua a credere a queste favole?
Ebbene si, " circa 300 investitori residenti in tutta Italia di cui 50 in provincia di Pesaro Urbino".
Ciò che mi colpisce, ma non troppo, è che il metodo è sempre maledettamente lo stesso basato su le credenze viscerali dell'investitore italiano:
- CAPITALE GARANTITO;
- RENDIMENTI STRATOSFERICI, 90%, 100% ma anche il 200% in un anno ( alla faccia tua Matteo che parli di rischio zero rendimento zero oggi)
- AFFARI SUL MATTONE, perchè l'immobile non tradisce mai;
- OSTENTAZIONE DI RICCHEZZA, perchè i geni che stanno proponendo l'affare sono i primi che ci hanno guadagnato ed ora vogliono che anche voi godiate della stessa... supposta;
- FACCE DI BRONZO, che sanno l'arte dell'incartamento a parole per rigirare l'impossibile.
Come dico sempre, se ci sono gli squali e perchè c'è carne da mangiare, e questa carne sono i vostri risparmi.
Da anni scrivo e metto in guardia da truffe e sòle varie che impazzano sui social (al picco di euforia per la moda finanziaria del momento prima le crypto ora la cannabis) , e nella vita reale visto che nel mio piccolo a molti ho evitato il Ponzi di turno.
Ora stampate bene i cinque punti sopra, teneteveli su un post-it davanti al PC o dentro al portafoglio. Meglio ancora un bello screenshot sul telefono ed appena inciampate in uno dei punti datevela a gambe levate.
Siamo nel 2019 ed ancora vanno avanti schemi di truffe del 1800,e periodicamente ancora persisteranno quindi occhio al risparmio e rimanete informati.
Come capire ed accettare la VOLATILITA'
Nel 2018, il riemergere della volatilità ha sorpreso molti partecipanti al mercato.Dopotutto, a parte alcuni picchi intermittenti più piccoli nel corso dell'attuale mercato rialzista, la volatilità nel lungo termine ha avuto una tendenza al ribasso dopo la crisi del 2008.
Prendendo spunto da un'infografica del New York Life Investments proviamo ad analizzare l'ultimo secolo di volatilità traendone 5 regole fondamentali per conviverci nella vita da investitori.
Lezione 1: La volatilità non è nuova
La volatilità non è un fenomeno nuovo - ed è in realtà antica quanto il mercato azionario stesso. In effetti, se osservi le oscillazioni storiche nel Dow Jones Industrial Average, vedrai che molte delle maggiori si sono verificate più di 80 anni fa.
Lezione 2: La volatilità è in realtà lo status quo
Nell'ultimo secolo la volatilità è stata sempre presente nei mercati e tra il 1935 e il 2018 l'S & P 500 ha visto:
- 4.563 giorni totali con movimenti di prezzo +/- 1%
- 1.094 giorni totali con movimenti di prezzo +/- 2%
Questo si traduce approssimativamente in oscillazioni del prezzo dell'1% ogni settimana di operatività e del 2% al mese. Eppure, durante questo lungo periodo di tempo, e dopo tutta quella volatilità, l'S & P 500 è cresciuto del 25,290%.
Lezione n. 3: qualsiasi volatilità a breve termine scompare con una visione di lungo termine
Le oscillazioni dei prezzi giornaliere possono sembrare le montagne russe. Ma se fai un passo indietro e guardi il quadro generale, questa volatilità è solo un blip sul radar.
Ad esempio, se guardi un grafico dello S & P 500 dall'agosto del 1990 al febbraio del 1991, vedrai che la volatilità giornaliera è stata dilagante. Ma zoomando all'indietro su un grafico a 10 anni queste oscillazioni giornaliere o settimanali sono appena visibili.
Lezione 4: La volatilità può essere facilmente alterata con un portafoglio resiliente.
Dato che la volatilità è in circolazione da sempre e che è estremamente comune, ciò la rende piuttosto inevitabile. Pertanto, per superare i periodi di volatilità, è imperativo costruire un portafoglio resiliente diversificando tra diverse classi di attività.
Alcune attività sono migliori ed altre peggiori nei periodi di volatilità. Ecco alcuni tratti da cercare:
(a) Bassa correlazione con il mercato
Queste attività possono subire variazioni minori o contrarie rispetto ad altre durante un mercato molto volatile (Esempi: oro, attività alternative, obbligazioni municipali)
(b) Genera flussi di cassa
Quando i tempi sono incerti, il mercato attribuisce un valore extra alle attività che generano flussi di cassa reali (Esempi: azioni che pagano dividendi o obbligazioni che pagano interessi)
(c) Difensivo o non ciclico
Durante i periodi di incertezza, ci sono ancora società con azioni che prospereranno. Di solito sono società più grandi con bilanci conservativi e vantaggi competitivi duraturi. (Esempi: stock di qualità nei settori della sanità, dei beni di prima necessità, delle telecomunicazioni e dei servizi pubblici)
Lezione 5: La volatilità ci ricorda che non c'è premio senza rischio
Investire in azioni comporta rischi, ma anche i migliori rendimenti nel tempo:
Tipo di risorsa | Rendimento effettivo annualizzato, 1925-2014 |
---|---|
Azioni USA | 6,7% |
Obbligazioni statali | 2,6% |
Contanti | 0,5% |
Se le azioni offrono i migliori guadagni di lungo periodo - e la volatilità è un aspetto inevitabile dell'investimento in azioni - allora dobbiamo imparare ad accettare la volatilità per quello che è.
Ancora meglio, dobbiamo imparare a costruire portafogli resistenti in grado di superare qualsiasi tempesta, riducendo al minimo questi effetti seguendo 3 drivers:
- DIVERSIFICAZIONE
- QUALITA'
- EFFICIENZA
Tutto seguito da un attento e puntuale monitoraggio.
Il ballo del mattone all'italiana
Nella vita di ognuno di noi si palesa un momento in cui bisogna decidere se comprare la casa dove abitare. Una casa per andare a vivere da soli raggiunta l’età per lasciare la famiglia di origine, una casa per una coppia che si forma o per una nuova famiglia, ma anche abitazioni per single di ritorno.
Ma oltre la reale esigenza personale dell'abitazione, ancora oggi la domanda per l'acquisto di una seconda casa come investimento resta molto elevata confermando il bias "del mattone" di gran parte degli investitori italiani.
Se è vero che oggi in Italia i valori sono scesi in media del 30% dall’inizio della crisi immobiliare creando opportunità di acquisto, è anche vero che una scelta di tale portata, che impegna spesso per il resto della propria vita con rate di mutui da pagare, non può prescindere da un ragionamento razionale finanziario oltre che dalla fiducia generale sui mercati e nell’economia, dal trend futuro dei tassi di interesse, dallo spauracchio di crisi politiche che da altri parti del mondo potrebbe minare la fiducia anche nel nostro Paese.
Ad oggi oltre il 70% degli italiani possiede almeno un immobile, un amore viscerale quello verso l'investimento IMMOBILIARE ( non prima casa ).
Della ricchezza accumulata dagli italiani circa il 60% è in immobili e meno di 1/3 (31%) in attività finanziarie,
Ancora oggi l’acquisto di un’abitazione è visto come un investimento sicuro e conveniente, perchè materialmente tangibile (si può toccare) e di immediato ritorno attraverso la locazione.
Insomma l'opposto di un investimento finanziario, per un investitore non consapevole.
Proviamo ora però ad approcciare l'investimento immobiliare vedendolo come un qualsiasi investimento finanziario facendo due calcoli per capire la reale convenienza.
Prendiamo Perugia ( mercato di casa mia) ed ipotizziamo di acquistare un immobile del valore di 100.000,00 euro che potrebbe essere un realmente un appartamento tra i 70-80 Mq.
Al prezzo iniziale pagato al venditore aggiungiamo:
- spese notarili e varie, in media 3.000,00 €
- l’imposta di registro, 9.000,00 € ( 9% sulle seconde case)
Pertanto i costi iniziali sommati insieme ci danno un esborso di 112.000 €.
Ipotizziamo ora i costi di gestione per i 10 anni successivi all'acquisto post-locazione:
- spese di gestione, consideriamo l'1% ogni 10 anni ( come da prassi) per un totale di 1.000 €
- imposte varie, l'IMU oggi oscilla tra le 500,00 euro e le 1.500,00 € nei vari comuni italiani quindi nel caso nostro consideriamo 750,00 €
- inflazione, di cui non terrò però conto nei calcoli per semplificare.
Annualizziamo ora le spese complessive sostenute.
Il risultato sarà 12.050€.
Questo significa che considerando una tassazione secca del 20% sulla locazione per rientrare a pieno in 10 anni dall'investimento immobiliare il canone di affitto mensile mediamente deve essere tra 1.200€ e 1.400€.
Ma cosa ci dice la realtà oggi?
Oggi, utilizzando il simulatore al link (https://www.immobiliare.it/prezzi-mq/Umbria/Perugia-Provincia.html ) l'affitto giusto sarebbe di circa 520 €, meno della metà dell'obbiettivo ideale.
E a quanto potremmo vendere l'immobile tra 10 anni?
Prendiamo il grafico sotto che ci mostra l'andamento degli immobili dal 2007 al 2017.
Mediamente il grafico riporta una perdita di valore del 40%, ma essendo stato un periodo di crisi per questa asset ipotizziamo per il nostro investimento un -30%. Cio significa che l'immobile potrebbe avere un valore sul mercato di 70.000 €.
Facciamo un conteggio finale in maniera semplificata considerando i COSTI e RICAVI in 10 anni.
I costi complessivi li abbiamo quantificati in 120.500 € .
I ricavi complessivi li otteniamo sommando l'ipotetica vendita a 10 anni per 70.000€ ed i canoni di locazione al netto delle tasse ( 520€ * 120) per 49.920€
Il RISULTATO é : - 580€
Siamo ancora convinti che il mattone sia un buon investimento!
Tutti i soldi e i mercati del mondo in un'unica visualizzazione
Vi siete mai chiesti quanti soldi ci sono nel mondo? quante sono le ricchezze?
Milioni, miliardi e trilioni ...
Quando parlo delle dimensioni gigantesche di Apple, della fortuna di Warren Buffett, o della massiccia quantità di debito globale accumulato, tutte queste cose sembrano grandi, ma in realtà sono di dimensioni estremamente diverse.
Ecco perché visualizzare le cose spazialmente può darci una prospettiva migliore su denaro e mercati.
QUANTO DENARO ESISTE?
Questa infografica è stata inizialmente creata da https://www.visualcapitalist.com/ per mostrare quanto denaro esiste nelle sue diverse forme. Ad esempio, per evidenziare quanto denaro fisico ci sia rispetto alle più ampie misure di denaro che includono il risparmio e il controllo dei depositi del conto.
È interessante notare che ciò che è considerato "denaro" dipende dal modo in cui esiste.
Le astrazioni create dalle banche centrali sono davvero denaro? Che dire dell'oro, dei bitcoin o di altri beni durevoli?
UN NUOVO SIGNIFICATO
"Tutti i mercati e il denaro del mondo" hanno assunto un significato diverso per me e molti altri negli ultimi anni. Nell'infografica si cerca di semplificare un universo complesso di valute, attività e altri strumenti finanziari in modo che tutte le persone possano comprendere.
I numeri rappresentati nella visualizzazione dei dati vanno dalla dimensione del mercato dell'argento in superficie ($ 17 miliardi) al valore nozionale di tutti i derivati ($ 1,2 quadrilioni come stima di fascia alta). Tra questi due estremi, sono state aggiunte molte altre misure familiari, come il PIL della California, il valore delle azioni, il mercato immobiliare, insieme a metriche di offerta di moneta diverse per dare una prospettiva.
Il risultato finale? Un nuovo modo visivamente piacevole, ma illuminante di comprendere il vasto universo delle risorse globali.
Ed ora iniziamo a mettere il primo "QUADRATINO" da $ 100 Bilion e vediamo cosa ne esce.
I 10 Brand bancari più preziosi al Mondo
Anche nel campo dei servizi finanziari, l'importanza di avere un marchio di consumatori forte sta crescendo rapidamente.
Quali istituzioni finanziarie hanno i marchi più forti e quali sono i marchi più preziosi?
MARCHI DI BANCA PREZIOSI NEL 2019
Il grafico di oggi esamina i marchi bancari più preziosi del mondo, secondo Brand Finance.
Va notato che il valore del marchio viene misurato come il valore delle attività di marketing intangibili e non il valore complessivo di un'azienda stessa.
Ecco i migliori marchi bancari per valore nel 2019:
Per il terzo anno consecutivo, la Banca industriale e commerciale della Cina (ICBC) occupa il primo posto, con un valore del marchio di $ 79,8 miliardi.
Wells Fargo è la prima banca degli Stati Uniti per valore del marchio, arrivando al 5 ° posto.
L'ASCESA DELLE BANCHE CINESI
È interessante notare che le banche cinesi hanno preso tutti i primi quattro gradini, con ICBC, China Construction Bank, Agricultural Bank of China e Bank of China con un valore di marca combinato di oltre $ 250 miliardi.
Ecco l'ascesa delle banche cinesi nel tempo:
I MARCHI PIÙ FORTI DELLA BANCA
Infine, ecco uno sguardo ai marchi bancari più forti.
Vale la pena notare che, al contrario del valore, queste sono banche che hanno eseguito strategie di branding, marketing e vendita per avere marchi che alla fine creano un vantaggio competitivo per la loro attività.
Nel 2019 e negli anni a venire una delle principali sfide per il settore bancario sarà il riconoscimento del Brand a livello locale in primis e globale così come i brand delle principali aziende che ogni giorno costellano la nostra vita.