Quanta Cina hai nel tuo piano finanziario?
Se per anni abbiamo guardato alla Cina come a un mercato in via di sviluppo, ora la situazione è molto diversa. Parliamo infatti di un’economia che raggiungerà lo status di prima potenza economica mondiale entro il 2030, sorpassando addirittura quella degli Stati Uniti. Tutto questo con ben cinque anni di anticipo rispetto al previsto. Questa è la previsione del Center for Economics and Business Research, che stima come il Dragone asiatico crescerà nei prossimi anni a un ritmo del 5,7% dal 2021 al 2025, e del 4,5% annuo dal 2026 al 2030.Per non parlare del superamento della crisi determinata dalla pandemia: la Cina attualmente sembra l’unico grande Paese a essersi egregiamente lasciato alle spalle l’emergenza pandemica. Un aspetto che traspare anche dai dati economici, considerando che il suo Prodotto Interno Lordo è cresciuto perfino nel 2020 (+2,3%) e nel corso del 2021 gli analisti prevedono un’accelerazione fino all’8%.
La transizione verso un’economia dei consumi
La quota della Cina nell’economia mondiale è salita da appena il 3,6% del 2000 al 17,8% di oggi e il Paese diventerà un’economia ad alto reddito entro il 2023
Ma non è solo la sua produzione industriale a crescere: c’è tutto un mercato interno pronto a esplodere. Negli ultimi due decenni, il PIL pro capite è praticamente decuplicato. Questo dovrebbe portare la Cina alla transizione verso un’economia basata sui consumi, con conseguenti interessanti opportunità a livello azionario. La classe media cinese, infatti, sta cominciando a comportarsi in modo simile alle sue controparti in tutto il mondo in termini di consumo di beni e servizi. La crescita della sua spesa è stata guidata principalmente dai consumatori nella fascia di reddito medio-alta, che hanno una quantità significativa di reddito disponibile.
Il mercato finanziario cinese: resilienza, stabilità e rendimenti
La resilienza e la crescita della Cina l’hanno messa sul radar di molti gestori azionari a caccia di potenziale interessante. E qui non sembra mancarne. La quota della Cina negli indici del mercato azionario globale è ancora indietro rispetto alle sue dimensioni e alla sua importanza economica, considerando che parliamo del Paese che probabilmente supererà gli Stati Uniti come la più grande economia del mondo in termini assoluti nei prossimi 15 anni. Inoltre, la Cina è sede di alcuni dei più grandi mercati azionari e obbligazionari del mondo e offre una crescita economica nominale superiore rispetto ad altri mercati da qui a 15 anni.
Il mercato azionario cinese: diversificazione ed efficienza
Guardiamo alle performance di quest’ultimo periodo, un lasso di tempo che, seppur molto difficile, non ha creato molti problemi all’economia del Dragone cinese.
La Borsa di Shanghai, per esempio, negli ultimi sei mesi ha messo a segno performance positive a doppia cifra. Il governo di Pechino, inoltre, sta profondendo grandi sforzi per far tornare a correre la sua economia, la vera locomotiva del mondo. Il mercato azionario ha percepito l’euforia intorno al Paese del Dragone, con l’SSE Composite, uno dei panieri cinesi più conosciuti, che ha ampiamente superato i 3.500 punti e continua a salire. Secondo JP Morgan, le azioni “A shares” cinesi forniscono rendimenti interessanti con una correlazione più bassa con i mercati sviluppati, il che renderà l’esposizione all’economia al di là della Grande Muraglia un’ottima opportunità di rendimento e diversificazione.
Come posizionarsi sul mercato cinese?
In un mondo avvolto da incertezza e paura per una recidiva del virus, l’economia della Cina sembra essere quella che in questo momento sta meglio di tutti e offre più rendimenti. Per cogliere al meglio queste occasioni, però, le analisi e i processi che guidano gli investimenti devono evolversi e riuscire ad attingere al meglio dal mercato cinese in modo bilanciato e graduale. Si può iniziare con un’esposizione progressiva al mercato cinese grazie alla costruzione da parte del proprio consulente di fiducia di un portafoglio diversificato e ben bilanciato, che permetta di cogliere le opportunità del fiorente mercato cinese.